La fase 1 dell’iniziativa Promozione del benessere e prevenzione dello stress lavoro-correlato dell’Università di Foggia si è concretizzata in due momenti: la pubblicizzazione del progetto con il convegno del 22 aprile 2021; la raccolta dei dati mediante la somministrazione di un questionario costruito ad hoc dal Gruppo di lavoro e ricerca Unifg, presieduto dal prof. Zefferino.
Nello specifico, il questionario raggruppa tre differenti tipologie di scale:
- la scala fornita dall’INAIL sullo stress lavoro-correlato;
- la scala del Tecnostress (a RED-TIC questionnaire);
- la versione italiana del Copenhagen Burnout Inventory (CBI).
Secondo il modello bio-psico-sociale, la salute è determinata da vari livelli di organizzazione: molecolare, cellulare, organico, personale, interpersonale, familiare e sociale. La salute è quindi uno stato positivo che si sviluppa dall’assunzione di un ruolo attivo della persona nelle relazioni propositive con l’ambiente circostante. Partendo da questi presupposti, nei contesti lavorativi si focalizza l’attenzione sulla responsabilità collettiva e condivisa tra professionisti, agenzie governative, istituzioni, società e singolo.
La psicologia del benessere adotta come paradigma per lo sviluppo delle conoscenze l'approccio basato sull'evidenza, che accomuna le diverse discipline sanitarie. I metodi quantitativi sono affiancati da quelli qualitativi, in modo da poter esplorare l'esperienza soggettiva di salute e malattia. Alla psicologia del benessere si deve, inoltre, lo spostamento dell'interesse dagli indicatori oggettivi a quelli soggettivi.
La psicologia non fa riferimento solo al modello biomedico, ma interpreta gli essere umani come sistemi complessi che agiscono alternativamente tra cause ed effetti, fattori individuali e ambientali, salute e malattia. Poiché mente e corpo interagiscono continuamente, l'intervento deve essere quindi rivolto alla persona, interpretandola come un sistema con particolari caratteristiche psicologiche, e non solo quindi alla sua componente fisica. Anche l’Oms definisce la salute non solo come assenza di malattia, ma come uno stato totale di benessere fisico, mentale e sociale, identificandone cinque componenti: il soddisfacimento dei bisogni materiali di base; la salute; le buone relazioni; la sicurezza e la libertà di scelta.
La prospettiva di indagine è dunque focalizzata sul funzionamento globale del soggetto, attraverso l’analisi della valutazione soggettiva che l’individuo restituisce e degli indicatori oggettivi che lo influenzano nelle scelte (reddito, livello di scolarità). In definitiva, a partire da Seligman (2000), nell’ultimo ventennio la psicologia positiva ha studiato l'individuo in base alle sue risorse e potenzialità, anziché concentrarsi su carenze e deficit.
L'obiettivo finale è rappresentato dalla costruzione di qualità positive e dal potenziamento delle capacità di resistenza e adattamento ai contesti di vita.