Il 12 ottobre scorso, nel corso del 126° Congresso Nazionale della Società Italiana di Medicina Interna (SIMI), a Rimini, il Prof. Gaetano Serviddio è stato eletto Presidente del Collegio dei Docenti Universitari di Medicina Interna (COLMED) per il triennio 2025–2028.
L’elezione del Presidente è avvenuta sulla base di un’unica candidatura nazionale per la prima volta nei venticinque anni di vita del Collegio, segno di un ampio processo di condivisione che ha coinvolto tutte le Università italiane — statali e telematiche.
Il Prof. Serviddio, Direttore del Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche dell’Università di Foggia e Direttore della Clinica Medica ed Epatologia del Policlinico Riuniti di Foggia, è il secondo presidente pugliese nella storia del COLMED, dopo il fondatore, Prof. Franco Dammacco di Bari, figura emblematica della scuola internistica italiana. Nel suo discorso di ringraziamento il prof. Serviddio ha dichiarato che intende riaffermare il ruolo strategico della disciplina nel Servizio Sanitario Nazionale e nel futuro della formazione universitaria.
Il neo-presidente ha sottolineato la necessità di un Collegio protagonista e autorevole, capace di affrontare con competenza le sfide accademiche e istituzionali dei prossimi anni: dal nuovo sistema di Abilitazione Scientifica Nazionale (ASN) alla riforma della Legge Gelmini, dal protocollo unico Università–Regioni alla revisione del corso di Medicina Generale, fino alle politiche di reclutamento dei giovani ricercatori e al riconoscimento del ruolo strategico della Medicina Interna nel Servizio Sanitario Nazionale.
Il Rettore dell’Università di Foggia, Prof. Lorenzo Lo Muzio, ha espresso parole di apprezzamento e orgoglio istituzionale per l’importante riconoscimento ottenuto dal Direttore del Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche e suo Delegato alle Politiche strategiche in sanità:
“L’elezione del Prof. Gaetano Serviddio alla Presidenza del COLMED è motivo di grande soddisfazione per l’Università di Foggia. Si tratta di un risultato che premia il suo impegno scientifico e accademico e, al tempo stesso, valorizza la qualità del lavoro svolto dal nostro Ateneo nell’ambito della Medicina Interna. È una nomina che conferma la capacità dei nostri docenti di esprimere leadership riconosciute a livello nazionale e di contribuire in modo significativo all’evoluzione del sistema universitario e sanitario”.