L'Università di Foggia ha condotto uno studio per rilevare e valutare le routine di mobilità dei membri della comunità (studenti, personale accademico e amministrativo) tramite un gruppo di ricerca composto dai proff. Giulio Mario Cappelletti, Luca Grilli, Carlo Russo (Università di Foggia) ed il dottorando Domenico Santoro (Università di Bari).
L’esigenza è nata dall’analisi dei 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) che compongono l'Agenda 2030: tra questi, l'obiettivo 11.2 riguarda proprio l'accesso a sistemi di trasporto sicuri, economici, accessibili e sostenibili e la necessità di aumentare la sicurezza stradale in particolare attraverso il miglioramento del trasporto pubblico.
Numerose università nel mondo e in Italia hanno adottato iniziative per ridurre l'impatto ambientale legato agli spostamenti dell'intera comunità accademica. In Italia, la Rete Italiana delle Università Sostenibili ha costituito, al proprio interno, un gruppo di lavoro con lo scopo di elaborare numerosi studi sulla mobilità sostenibile delle università italiane e di incoraggiare le stesse a perseguire gli obiettivi di uno sviluppo sostenibile con particolare riferimento al tema degli spostamenti. Tra le pratiche adottate dalle università italiane ci sono le tariffe agevolate per il trasporto pubblico a favore degli studenti, l’implementazione della mobilità condivisa, la convezione per facilitare l’uso delle biciclette, l’utilizzo di autobus dedicati a studenti e dipendenti.
Molte università, prima di decidere quali pratiche adottare, hanno sottoposto dei questionari a studenti e personale universitario, per conoscere le loro difficoltà nel raggiungere la sede, e raccogliere proposte a favore della mobilità sostenibile.
«Nel corso del 2020, è stato sottoposto a studenti, docenti e personale tecnico amministrativo dell’Università di Foggia un questionario composto da 17 domande, relative alla tipologia di mezzo di trasporto utilizzato durante le stagioni calde e fredde, alla frequenza degli spostamenti verso il Dipartimento di afferenza e tra i diversi Dipartimenti, al servizio di mobilità sostenibile desiderato all’interno della città ed alle abitudini alimentari durante la pausa pranzo», ci ha spiegato il prof. Luca Grilli dell’Università di Foggia. «Il risultato è stato sorprendente, il questionario ha ricevuto ben 3495 compilazioni da cui, dopo una fase accurata di pulitura del dato, ne sono state considerate 2998».
Grazie alla notevole quantità di dati a disposizione del gruppo di ricerca, è stato possibile ricavare moltissime informazioni sulle abitudini dei soggetti che gravitano intorno l’Università di Foggia, rappresentate attraverso grafici e tabelle di contingenza. La ricerca si è svolta analizzando diversi parametri, tra cui le distanze degli intervistati in base al loro ruolo e alla struttura associativa o il numero di giorni che gli intervistati trascorrono in università: il soggetto, infatti, utilizza un determinato mezzo di trasporto in base alla frequenza con cui si reca presso la propria sede. Lo studio ha evidenziato come, ad esempio, la maggior parte degli spostamenti avvengono tramite automobile (30% circa), ed autobus (28% circa) e treno (22% circa).
Gran parte dei rispondenti totali desidererebbe un miglioramento dei servizi di trasporto pubblico all’interno della città e la possibilità di poter utilizzare biciclette a noleggio. In particolare, tra i dati fondamentali ottenuti con la somministrazione del questionario vi sono l’alimentazione dell’auto (per quei soggetti che utilizzano l’automobile per recarsi all’Università), la cilindrata e l’anno di immatricolazione; dati che hanno permesso la creazione di 63 classi di veicoli (in riferimento alle classi EURO) e la stima delle emissioni per ognuna delle classi. Grazie ai risultati ottenuti sarà possibile analizzare le ulteriori implicazioni di tipo ambientale in merito alle scelte delle modalità di trasporto.
Lo studio condotto dal gruppo di ricerca UniFG è il primo di una serie di lavori che hanno come obiettivo l’analisi di diversi scenari di mobilità, così da determinare quale possa essere quello più sostenibile, e l’applicazione di diverse tecniche di Intelligenza Artificiale per predire il livello di emissioni di ogni membro della Comunità Accademica. Questi strumenti permetteranno di indirizzare le politiche di mobilità per gli studenti ed i lavoratori dipendenti e forniranno informazioni utili per applicare azioni migliorative alle scelte sostenibili.
Per chi fosse interessato a conoscere tutti i dettagli di questo studio si rimanda alla lettura dell’articolo, pubblicato sulla rivista Environments, consultabile in open access al seguente link: https://doi.org/10.3390/environments8060057