Patient support program per i pazienti no-Covid

Non solo emergenza Covid: al Policlinico Riuniti si sperimentano nuove strategie home-care per limitare l'ospedalizzazione dei pazienti

Equipe Foschino
Angela Maria Fiore*

L’emergenza sanitaria da Covid-19 sta rappresentando una sfida impegnativa per la gestione dei percorsi diagnostici e terapeutici dei pazienti no-Covid affetti da patologie respiratorie croniche.

È emersa la necessità di mettere in atto nuove strategie per assicurare il monitoraggio della cura per queste particolari malattie croniche respiratorie, avvalendosi sempre più del contributo di nuove tecnologie innovative, verso una realtà più deospedalizzata.

In Pneumologia, la digitalizzazione e la telemedicina sembrano essere lo strumento più idoneo per i pazienti affetti da patologie quali l’asma, la broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO), la fibrosi polmonare, superando i limiti imposti dalla pandemia da Covid-19 e ridefinendo e allargando il concetto di assistenza, nella gestione terapeutica del paziente. Un mezzo utile, quindi, per garantire continuità di cura a tali pazienti, riducendo al minimo la loro presenza fisica negli ambulatori.

Dopo i primi mesi di lockdown, presso la Struttura Complessa di Malattie dell’Apparato Respiratorio Universitaria del Policlinico Riuniti di Foggia, diretta dalla Prof.ssa Maria Pia Foschino, si è avviato un iniziale modello di home-care, adattato, con logica personalizzata, alle necessità dei pazienti affetti da patologie respiratorie croniche e basato prevalentemente su consulti telefonici e scambi di informazioni mediante e-mail, tele-monitoraggio dei parametri clinici, coaching a distanza.

Si è disegnato, inoltre, un progetto di E-HEALTH per i pazienti affetti da broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO), attivando un protocollo di follow-up telefonico bimestrale, volto a valutare gli outcomes principali della patologia, quali riacutizzazioni, sintomi, qualità di vita, aderenza alle terapie inalatori e mediante somministrazione di questionari telefonici utili per analizzare eventuali risvolti dell’utilizzo della telemedicina nella pratica clinica.

Il “Pazient support program” è un vero salto di qualità nell’assistenza al paziente, consentendo di evitare accessi ospedalieri non necessari, migliorando il ricorso alle cure, la qualità e l’appropriatezza delle prestazioni, e di monitorare a distanza l’efficacia del percorso terapeutico.

La nuova era della digital care potrebbe rappresentare una nuova sfida, una realtà da integrare in modo stabile e continuativo nella gestione dell’assistenza e della cura delle malattie respiratorie croniche, ponendo medici e pazienti in un rapporto reciproco totalmente nuovo e conferendo, inoltre, ai pazienti un ruolo sempre più attivo e consapevole nella gestione del proprio stato di salute, migliorando la collaborazione, la comunicazione, la coordinazione e la qualità delle cure.

 

*Dott.ssa Angela Maria Fiore, Responsabile Ufficio Stampa Policlinico Riuniti di Foggia