Si chiama Next Generation Capitanata, comprende una serie di progettualità per il Recovery and Resilience Plan della Provincia di Foggia e vuole essere una vera e propria promessa di sviluppo
È il documento presentato questa mattina nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Dogana, alla quale hanno preso parte il Presidente della Provincia, Nicola Gatta; il Magnifico Rettore dell’Università di Foggia, Pierpaolo Limone, il sindaco di Foggia, Franco Landella e i docenti del Dipartimento di Economia Management e Territorio (DEMeT) dell’Università di Foggia che hanno coordinato le attività di messa a sistema delle proposte progettuali provenienti dal territorio della Provincia, i proff. Alessandro Muscio, Antonio Lopolito e Giulio Cappelletti.
Si tratta, infatti, di un documento di sintesi promosso dall’amministrazione Provinciale di Foggia e realizzato con il contributo tecnico-scientifico dell’Università e la collaborazione dei sindaci del territorio, redatto con l’obiettivo di consolidare le progettualità esistenti e potenziare quelle in formazione avviate con il Contratto Istituzionale di Sviluppo. 126 i progetti totali presentati al Governo centrale, per un budget complessivo di 5 miliardi di euro, collocati nei sei pilastri di intervento proposti dal Recovery and Resilience Plan nazionale. Tra questi rientrano anche le progettualità finalizzate ad acquisire nuovi spazi per didattica e ricerca, con l' acquisizione della Caserma Miale, il programma per il campus universitario nell’ex-Fiera di Foggia, il recupero del centro storico.
I criteri utilizzati per la presentazione dei progetti sono rappresentati dalla loro coerenza con le aree di intervento della Comunità Europea, la coerenza con la vocazione territoriale e con gli indirizzi di sviluppo regionali. A questi ne va aggiunto un quarto, dettato da esigenze di praticità e tempestività degli interventi, si tratta della possibilità di avviare i progetti in base al loro livello di completezza. Inoltre, al fine di interpretare in maniera adeguata lo spirito della progettualità locale, il Tavolo Tecnico ha coinvolto tutti gli stakeholders locali, i quali hanno saputo cogliere l’occasione per far sentire la propria voce e soprattutto per contribuire in maniera fattiva alla progettazione. Gli strumenti di analisi messi in campo dal DEMeT hanno consentito di evidenziare, oltre ad una progettualità attuale particolarmente orientata al recupero del gap di sviluppo in particolare sulle aree della transizione verde e della coesione sociale e territoriale, anche una forte domanda latente di progetti per la formazione e il consolidamento del capitale umano e per le prossime generazioni.
"Questa è l’occasione di una rivisitazione totale dell’assetto del territorio: da filiera agricola a filiera dove la cultura diventa elemento attrattivo, grazie anche all’intervento dell’Università", – ha detto il sindaco Franco Landella in conferenza stampa - "Sosterremo con forza questo progetto per ridare spessore a una Capitanata che ha tutti i mezzi e le intelligenze politiche per portare a termine questo piano ambizioso”.
“Non si tratta di sole schede tecniche, questo documento ha una visione che è frutto di una grande sinergia con l’Università di Foggia, il Magnifico Rettore e i docenti del Dipartimento di Economia e Managment che hanno dato un contribuito scientifico, riuscendo a mettere in risalto i tanti punti strategici che questo territorio possiede”, – ha detto il Presidente della Provincia di Foggia, Nicola Gatta - "Insieme abbiamo coinvolto gli stakeholders del territorio, i sindaci, le forze datoriali e sociali di questo bellissimo territorio di Capitanata che ha tante eccellenze e tanti punti di forza che dovremmo mettere a sistema. Il turismo e l’agroalimentare, per esempio, un binomio che può dare un apporto fattivo a questa terra”.
“Il contributo che dà l ‘Università a questo tavolo è di carattere tecnico, culturale e scientifico – ha evidenziato il Magnifico Rettore, Pierpaolo Limone - E ringraziamo il presidente Gatta per l’idea di questo tavolo di coordinamento. É esattamente quello che serve: mettere insieme le istituzioni, le diverse forze del territorio e immaginare insieme, al di là di ogni colore politico, il futuro per questi territori. Siamo studiosi e il nostro è un contributo di carattere tecnico nella costruzione di progetti che riescano a superare il vaglio valutativo a livello nazionale e internazionale. La capacità progettuale è essenziale in una stagione come questa, abbiamo in ballo molte risorse ma dobbiamo riuscire a scrivere dei progetti che siano efficaci, importanti e che abbiano un impatto sul territorio. Spero che da questa collaborazione nasca davvero una grande opportunità per tutti noi”.