Nei giorni 17-20 Giugno 2024, si è tenuta la conferenza “International Food And Agribusiness Management Association - IFAMA 2024” ad Almeria (Spagna) a cui hanno preso parte diversi dottorandi, ricercatori e professori italiani, principalmente dell’Università di Foggia, dell’Università di Palermo, dell’Università di Bologna, dell’Università del Salento e dell’Università della Campania “Luigi Vanvitelli”.
Il programma di IFAMA 2024 comprendeva 4 giornate intense di lavoro (tra Academic Symposium e Business Forum), più una dedicata alla visita tecnica presso aziende del territorio. Nelle prime due giornate di Academic Symposium, rivolte alla divulgazione di lavori di ricerca e quindi al mondo accademico, sono stati presentati diversi lavori tra cui paper, extended abstracts e posters. In particolare, nella prima giornata della conferenza, in parallelo con le altre sessioni, si è tenuta una sessione speciale chiamata “Blockchain Technology and Innovation”, coordinata dalla prof.ssa Mariantonietta Fiore (Università di Foggia) e dedicata interamente all’applicazione della tecnologia e all’innovazione e ai risvolti che la stessa genera nel settore agroalimentare.
La conferenza è stata ufficialmente aperta dalla prof.ssa Mariantonietta Fiore (Università di Foggia) e dal Prof. Loïc Sauvée dell’Institut Polytechnique UniLaSalle (Francia), entrambi chair del Symposium, con una relazione dal titolo “Almeria agribusiness ecosystem: Innovative and sustainable?”.
A dare avvio alla seconda giornata, invece, è stato il Prof. Roberto Tonelli dall’Università di Cagliari, keynote speaker del Symposium, che ha presentato un lavoro di ricerca nell’ambito del progetto PRIN 2020 – WEBEST dal titolo “Blockchain and Made in Italy”. Il Prof. Tonelli ha introdotto come la tecnologia blockchain sta rivoluzionando la vita di tutti i giorni, compreso l'e-commerce, la
gestione delle identità e lo scambio di servizi pubblici, creando nuove entusiasmanti prospettive di business innovative e opportunità di trading italiane ed europee. Questa sessione ha avuto come obiettivo quello di condividere le ultime tendenze e approfondimenti sull'utilizzo della blockchain per autenticare l'origine dei prodotti nelle filiere, concentrandosi sulla certificazione della provenienza dei beni per prodotti nazionali come: "Made in Italy".
In parallelo, durante i primi due giorni della conferenza, si è svolta la “Student case competition”, cioè la risoluzione pratica di un caso studio su un tema di agrifood business, che ha visto la partecipazione anche di un team italiano nella categoria '“Early Career Professionals”, coordinato dall’Università di Foggia (Prof. Mariantonietta Fiore, Dipartimento di Economia) e composto da 4 ragazzi partecipanti al gruppo di ricerca del progetto PRIN 2020 – WEBEST. I protagonisti di questa competizione hanno ottenuto un ottimo risultato sfidando oltre 20 team provenienti da tutto il mondo, riuscendo a superare la fase preliminare e classificandosi terzi nella semifinale per la loro categoria. Il team della Case Competition, ma anche tutto il gruppo dell’Università di Foggia, è stato sostenuto da due sponsor “Piana Paradiso s.r.l. di P. Zullo” e “Antica Tradizione s.r.l. di Marco Guerra” che hanno donato piccoli gadget come zaini e spille indossati dai partecipanti durante tutta la conferenza.
Nell’ambito dell’Academic Symposium, i succitati partecipanti, hanno inoltre contribuito con numerosi lavori, sia sotto forma di poster che di presentazioni:
- Does BCT change relate directly to the intervention in the wineries?; M.R. Maschio, L.S. Alaimo, M. Fiore, A. Galati
- Value-belief and value-identity norms in ethical food consumption: investigating the influence of worker-friendly labels in Italy; C. Mirabella, V. Borsellino, A. Galati, E. Schimmenti, F. Caracciolo
- How an advising good practice in short food supply chain management becomes a golden case: the COREnet project experience; F. Colantuono, A. Romagno. G. De Pascale, M. Riefolo, P. La Sala
- NFT - Soul bound tokens for winery reputation; R. Tonelli, A. Tiddia, A. Pinna, M.I. Lunesu, G. Cherchi, D. Bentivoglio, G. Chiaraluce, G. Staffolani, G. Zonneveld, G. Rafaiani, A. Finco,
- Biosecurity in the swine livestock: a state of art in the economic field; V. Suprani, A.G. Paolo; A. Maurizio, C. Massimo
- Making fisheries sustainable: digital transition for blue economy; M. Amoruso, A.M. Pacifico, P.P. Miglietta, L. Agnusdei
- Distributed ledger technologies and sustainable development goals; R. Rana, N. Adamashvili, C. Tricase, R. Pareschi
Tra i sopracitati lavori, due in particolare hanno conquistato un importante riconoscimento. Nello specifico, per la categoria poster, il primo classificato su sedici è stato “Making fisheries sustainable: digital transition for blue economy”, presentato da Mauro Amoruso, dottorando dell’Università degli studi della Campania “Luigi Vanvitelli”, mentre per la categoria paper, “Does BCT change relate directly to the intervention in the wineries?” si è classificato nei primi 18, ma ad aver ottenuto il primo posto su 180 paper presentati è stato Claudio Mirabella, dottorando dell’Università degli studi di Palermo, con il lavoro dal titolo “Value-belief and value-identity norms in ethical food consumption: investigating the influence of worker-friendly labels in Italy”.
I vincitori sono stati premiati nella serata conclusiva nella quale è stata anche premiata la Prof.ssa Fiore per aver ricoperto il suo ruolo nel Symposium con impegno e dedizione che ha portato alla riuscita della conferenza IFAMA 2024.
L’evento ha rappresentato un’importante occasione per divulgare i risultati del progetto PRIN2020 - WEBEST, grazie al contributo e partecipazione attiva di molti partner del progetto presenti a IFAMA2024, fornendo input interessanti ai diversi partecipanti, data la rilevanza dei temi proposti per l’innovazione e la sostenibilità del settore agroalimentare, focus principale della conferenza.
Va inoltre sottolineato l’aspetto del networking internazionale (presenti 5 continenti e oltre 40 paesi) che ha permesso ai diversi partecipanti dell’Università di Foggia di interfacciarsi con esperti provenienti da prestigiose università straniere, confrontandosi su aspetti comuni della ricerca, arricchendo il proprio know-how e acquisendo nuovi contatti per collaborazioni future su più fronti.