Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne: l'impegno di Unifg

Il ruolo di Unifg nella lotta alla violenza contro le donne

Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne
Francesca Romana Cicolella

La Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, istituita dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite, si celebra il 25 novembre. Le iniziative sono numerose in tutta Italia e l'attenzione sul tema è, per fortuna, sempre molto alta. Importante sotto questo punto di vista anche l'impegno dell'Università di Foggia, che sul tema delle discriminazioni e della violenza di genere lavora quotidianamente. 

"L’Università di Foggia è da diversi anni impegnata in attività di ricerca e di formazione sul tema della parità e delle differenze di genere, tra cui numerose iniziative di contrasto alla violenza contro le donne e alla violenza domestica." - ha spiegato a Unifgmag la prof.ssa Isabella Loiodice, docente di Pedagogia del Dipartimento di Studi Umanistici dell'Unifg - "Unifg ha aderito al progetto di ricerca Un.I.Re ("Università in rete per la prevenzione e la lotta alla violenza contro le donne e la violenza domestica”), finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le Pari Opportunità, in partenariato con altri atenei italiani e strutture di ricerca."

Un progetto importante, di cui la prof.ssa Loiodice si occupa in prima persona e che lei stessa spiega quindi nel dettaglio, sottolineando anche come l'Università di Foggia non smetta mai di occuparsi del tema anche nello svolgimento della regolare attività didattica.

"Compito peculiare assunto dall’unità di ricerca foggiana – costituita da studiose di area pedagogica – è stato quello di tradurre il proprio impegno di ricerca nella realizzazione di una molteplicità di iniziative di formazione sui temi del progetto rivolte in primis agli/lle studenti/esse dei corsi di laurea triennale e magistrale del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Ateneo foggiano nonché ai dottori/esse e dottorandi/e del dottorato di ricerca in “Cultura educazione comunicazione”. La varietà dell’offerta formativa – nelle modalità di realizzazione (convegni nazionali, seminari, lezioni di corso di studio, lavori di gruppo, circoli di discussione, pubblicazioni editoriali), nei temi trattati e nei punti di vista disciplinari ed esperienziali presentati – hanno consentito altresì di avvicinare e sensibilizzare studenti/esse e dottori/dottorandi/e a temi che, per certi versi, continuano a essere considerati “delicati e scottanti”, in quanto spesso riferiti al contesto famigliare che, nel vissuto personale e nell’immagine collettiva, continua ad apparire esclusivamente come il luogo della cura e della protezione, salvo poi rivelarsi anche nel suo “lato oscuro” di coercizione, manipolazione e violenza. I temi hanno spaziato dall’ambito psico-pedagogico a quello linguistico-letterario, dall’ambito storico a quello sociologico, da quello scientifico a quello giuridico, avviando in tal modo una discussione e una condivisione di idee e di esperienze che si è tradotta anche nella produzione (da parte dei/lle dottorandi/e) di elaborati di varia natura (saggi brevi, poesie, fotografie, immagini, prodotti audiovisivi) quale limpida espressione di idee, di emozioni e anche di vissuti (positivi e negativi) in merito.
Inoltre, nella prospettiva dell’apertura dell’Ateneo foggiano al territorio – terza missione delle università italiane - sono state coinvolte molte associazioni che si occupano di violenza di genere quali “Impegno donna”, “Filo di Arianna”, “Insieme per” (un’associazione nata in ricordo di una giovane donna, studentessa dell’Ateneo foggiano, uccisa dal proprio coniuge) e la casa editrice “Mammeonline” (specializzata nella diffusione di libri, per grandi e piccini, “senza stereotipi di genere”) – dando voce a quanti si impegnano, quotidianamente, fianco a fianco con donne vittime di abusi fisici e psicologici, nella molteplicità delle loro appartenenze, condizioni e contesti di vita. La crucialità del tema affrontato nell’ambito del Progetto Un.I.Re ha, infine, indotto le università partecipanti a dare stabilità all’iniziativa, con la costituzione formale di un network di atenei italiani interessati a portare a sistema iniziative di contrasto alla violenza contro le donne e alla violenza domestica."

La prof.ssa Loiodice ha anche raccontato di un'altra importante iniziativa messa in piedi all'interno dell'Università di Foggia. Lo sportello antiviolenza, aperto proprio all'interno del Dipartimento di Studi Umanistici, è stato progettato assieme all'Associazione Impegno Donna. La sua funzione ed importanza le spiega proprio Franca Dente, presidentessa dell'associazione che con Unifg lavora intensamente alla lotta alla violenza di genere.

"Il fenomeno della violenza sulle donne, a differenza di quanto si ritiene, non è circoscritto alle realtà definite come “disagiate” o “chiuse”; al contrario si tratta di un evento drammatico e diffuso in maniera assolutamente trasversale rispetto all’età, etnia e ceto di appartenenza. Trattandosi di un problema sociale e, soprattutto, culturale, si è pensato di istituire uno Sportello di ascolto ed accoglienza presso l’Università di Foggia." - ha sottolineato Franca Dente - "La collaborazione tra l’Associazione “Impegno Donna” e l’Ateneo, infatti, assume una rilevanza strategica che consente di accedere ad uno dei luoghi di crescita, formazione ed emancipazione per eccellenza e di offrire un sostegno concreto alle donne vittime di qualsiasi forma di violenza. Il servizio funge, quindi, da antenna territoriale di prevenzione e sensibilizzazione, offrendo alle studentesse ma anche agli studenti e a tutto il personale docente e tecnico-amministrativo dell’Università:

  • colloqui di accoglienza telefonica ed in loco;
  • informazioni e consulenza legale;
     
  • consulenza psicologica;
  • accompagnamento nella ricerca di un inserimento lavorativo.

Lo Sportello Antiviolenza, pertanto, garantisce alla donna l’inserimento in un progetto personalizzato di ascolto e di sostegno psicologico, ma anche di approfondimento per l’elaborazione di una strategia di intervento. L’accoglienza viene effettuata nel rispetto delle differenze culturali ed individuali e nella garanzia dell’anonimato e segretezza della persona che vi si rivolge, tanto che ogni azione che si vuole intraprendere viene effettuata solo dopo aver ricevuto il consenso della stessa."

Lo sportello antiviolenza è quindi un'altra delle numerose iniziative che l'Università di Foggia mette in atto. L'attenzione sul tema è costante e continua, come spiega anche la prof.ssa Madia D'Onghia, presidentessa del CUG - Comitato Unico di Garanzia - dell'Unifg. Il CUG, in questo senso, svolge un'azione fondamentale. "Come organismo" - ha spiegato la prof.ssa D'Onghia - "siamo chiamati a redigere molti documenti che, seppur obbligatori per legge, risultano in realtà importanti. Questo lavoro infatti ci consente di fare costantemente il punto per capire se nel nostro territorio e nella nostra università ci siano episodi di violenza di genere o discriminazione, quindi poi di agire ipotizzando tutte le possibili azioni positive. Per quanto riguarda l'università la parola chiave è indubbiamente 'prevenzione', è su questo che noi possiamo e dobbiamo agire continuamente. Siamo chiamati a formare le menti, a fare cultura e sensibilizzazione. L'Unifg sente forte la responsabilità di formare le menti e io penso che tutte queste azioni contribuiscano a farlo nel migliore dei modi."

Le azioni del CUG e derivanti dal legame diretto tra università e territorio sono rivolte non solo agli studenti e agli appartenenti alla comunità accademica, ma a chiunque agisca sul territorio e possa fare la differenza. "Stiamo organizzando, assieme all'Associazione Impegno Donna, un corso professionalizzante." - ha spiegato ancora la prof.ssa D'Onghia - "L'obiettivo di questa iniziativa è quello di formare chiunque si muova sul territorio al fine di arginare sempre più qualsiasi forma di violenza. Vorremmo tanto non sentir mai più parlare di episodi che purtroppo ancora oggi sono frequenti, quindi dobbiamo e possiamo fare tutto il possibile per fare prevenzione e lavorare sul tema."