Dopo la lunga fase di attività didattica a distanza resa necessaria dal perdurare della pandemia, l’Università di Foggia ormai da settimane ha riaperto le sue porte agli studenti in presenza, conservando la modalità duale per lo svolgimento delle lezioni, nel rispetto dei protocolli covid. È questa la soluzione adottata anche per il convegno dal titolo Dante poeta e geomètra, una giornata di studi promossa dal Dipartimento di Studi Umanistici e dall’Accademia Pugliese delle Scienze, tenutasi lo scorso 5 ottobre in due sessioni, mattutina e pomeridiana, e coordinata dal Direttore di Dipartimento Sebastiano Valerio. Il docente ha inaugurato l’incontro citando, non casualmente, gli studi danteschi di Giovanni Pascoli a cui sarà dedicata una due giorni tra Bari e Foggia nel prossimo mese di dicembre.
L’evento di ottobre si inserisce nella rassegna di incontri e iniziative portate avanti dall’Ateneo foggiano, anche su scala nazionale, nell’anno del VII centenario della morte di Dante, e suggella il tanto atteso ritorno dal vivo anche delle conversazioni letterarie, animate dagli interventi di illustri professori quali Francesco Tateo, Rino Caputo, Daniele M. Pegorari, Sergio Doplicher, Matteo Palumbo. La giornata di studi si è poi conclusa nella sessione pomeridiana con la presentazione del nuovo volume del prof. Domenico Cofano «Tue parole sien le nostre scorte» sulla «Divina Commedia» e la sua «fortuna», a cura della prof.ssa Anna Maria Cotugno, per le Edizioni del Rosone di Foggia. Un’occasione che è stata anche un omaggio agli studi del professore, attraverso le parole riconoscenti e affettuose dei docenti della cattedra di italianistica dell’Università.
Per nulla casuale è il titolo scelto per il convegno, un gioco di parole che punta dritto al cuore della poetica dantesca e che ha offerto lo spunto per lungimiranti riflessioni sulle forme che la scienza assume nell’opera del sommo poeta, in un connubio sempre vivo tra conoscenza e arte. Al cospetto di un pubblico variegato, tra docenti e giovani studenti, la giornata di studi ha rappresentato non solo un’occasione per riattualizzare dal vivo l’interesse mai sopito per gli studi danteschi nel gruppo degli italianisti dell’Università di Foggia, ma è stata per tutti un’opportunità di viaggio nelle impalcature della Commedia, indagandone le simmetrie intratestuali e le architetture aritmetiche, stilistiche, morali e metriche. La ricerca delle basi scientifiche della Commedia è dunque un passaggio obbligato per una sua più attenta esegesi, in quanto - ricorda il prof. Sebastiano Valerio citando ancora Pascoli - «la poesia è ciò che della scienza fa coscienza».