“Al lavoro con mamma e papà”: il progetto Spazio gioco UNIFG

L'esperienza dello spazio gioco Unifg, da esperimento a esempio da raccontare

Spazio Gioco Unifg
Alessandra Altamura

In linea con gli obiettivi strategici della Terza Missione, l’Università di Foggia, a partire dal 2013, ha proposto e implementato un servizio volto a promuovere la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro dei suoi dipendenti: lo Spazio gioco.


Nell’attuale momento storico e alla luce della normativa vigente, la nascita di tale servizio ha rappresentato un’importante risposta ai bisogni delle famiglie e, nel caso specifico, dei genitori dipendenti dell’Ateneo foggiano che, durante il periodo estivo – e, più in generale, durante tutti i periodi di chiusura dei servizi educativi e dell’istituzione scolastica – avvertono e manifestano la necessità di trovare spazi di svago e di cura educativa per le proprie figlie e i propri figli, all’interno dei quali sia possibile vivere esperienze formative significative, progettate e predisposte in un ambiente opportunamente organizzato, a misura di bambino/a.
In un’ottica più ampia, il progetto Spazio gioco, coordinato dalla prof.ssa Anna Grazia Lopez, nasce e si sviluppa per tre ragioni fondamentali: per promuovere la conciliazione tra vita familiare (tempi di cura) e vita lavorativa (tempi di produttività); per offrire una risposta efficace alla richiesta, espressa sempre più frequentemente da parte delle famiglie, di servizi educativi adeguati, diversificati e qualificati, capaci di rispondere ai molteplici bisogni dei genitori e di garantire la presenza sul territorio di un sistema integrato di servizi educativi destinati all’infanzia; per porsi come presenza educativa accanto a quella genitoriale, nell’ottica della valorizzazione e del sostegno delle responsabilità familiari.


Diviene quindi chiaro come lo Spazio gioco rappresenta il segno tangibile dell’attenzione che l’università di Foggia presta allo sviluppo e al benessere del territorio, a partire proprio dalla messa in pratica di servizi di welfare rivolti ai/alle propri/e dipendenti e ai/alle loro bambini/e.
Di recente, al racconto dell’iniziativa è stato dedicato il volume Servizi educativi, genitori e bambini. L’esperienza di un servizio di conciliazione all’Università di Foggia, edito da FrancoAngeli e scritto da Anna Grazia Lopez, Rossella Caso e dalla sottoscritta – tutte impegnate, a vario titolo, nella progettazione, organizzazione e gestione del servizio educativo. Il testo – che si compone di sette capitoli e di un’appendice documentale, divisi in tre parti – racconta lo Spazio gioco in tutte le sue sfaccettature: servizio educativo per l’infanzia, occasione di work life balance, spazio di crescita tra socializzazione e apprendimento, laboratorio pedagogico, momento di formazione.

Capitolo dopo capitolo viene fuori l’istantanea di un servizio educativo che, rispettoso dei fondamentali indicatori di qualità, si configura non solo come spazio di educazione e di formazione per i più piccoli, ma anche come spazio di relazione e di confronto per tutti gli adulti che lo attraversano, per le famiglie che lo abitano e lo vivono, per le educatrici e gli educatori. Ed ecco, allora, che lo Spazio gioco diviene anche spazio per esserci insieme e per ripensare e agire la corresponsabilità educative.