Oltre la crescita economica: dalla retorica della sostenibilità all’efficacia della bioeconomia

Un contributo della prof.ssa Margherita Ciervo al volume "Economic Systems and Human Rights"

Economic system and human rights
Sara Perrella

Nel contesto attuale, segnato da una profonda crisi ecologica e sociale, il contributo della prof.ssa Margherita Ciervo, docente di geografia economico-politica - Università di Foggia, intitolato “Beyond the Economic Growth: From the Sustainability’s Rhetoric to the Bioeconomics’ Effectiveness”, contenuto nel libro Economic Systems and Human Rights, analizza criticamente il concetto di crescita economica sostenibile, riflettendo sulla necessità di un nuovo paradigma che vada oltre la retorica della sostenibilità per abbracciare la bioeconomia, una visione più realistica e integrata dei processi economici con l’ambiente. I saggi, a cura dei membri della Cattedra UNESCO in Sistemi Economici e Diritti Umani dell’Università Nazionale di La Plata, affrontano le sfide globali interconnesse tra diritti umani ed equilibri economici, un tema di estrema rilevanza in un’epoca segnata da disuguaglianze crescenti e dalla degradazione ambientale.

Il mondo circostante è segnato da una crisi ecologica e sociale che ha come causa principale la distruzione delle matrici vitali e l’alterazione antropogenica dei cicli biogeochimici. Questi cambiamenti hanno impatti devastanti sull'ambiente, sulla salute, e sul tessuto socio-economico, con effetti geopolitici che si estendono a diversi livelli spaziali. L'inquinamento, la perdita di biodiversità e il cambiamento climatico aggravano le disuguaglianze sociali, colpendo in particolare le popolazioni più vulnerabili e minacciando diritti umani fondamentali, come l'accesso all’acqua potabile, che viene sempre più visto come una risorsa rara e preziosa.

La risposta globale a questa crisi si è concentrata sulla promozione di una crescita economica "sostenibile", la quale, nella visione ufficiale, dovrebbe combinare sostenibilità ambientale e digitalizzazione. La digitalizzazione è spesso vista come uno strumento per raggiungere la sostenibilità, ma la retorica che accompagna questa visione tende a ignorare le profonde contraddizioni che ne derivano. Risulta chiaro, alla luce di analisi scientifiche come quelle di Georgescu-Roegen, che il processo di separazione tra crescita economica, esaurimento delle risorse e impatto ambientale – e la promessa di una circolarità totale – è oggettivamente irrealizzabile.

Il contributo in questione sfida quindi l’approccio tradizionale e propone la bioeconomia come alternativa realistica ed efficace per affrontare le sfide ecologiche ed economiche contemporanee. La bioeconomia, così come teorizzata da Georgescu-Roegen, prende in considerazione le leggi naturali e gli effetti ambientali dei processi produttivi. Si basa sulla consapevolezza che l’economia deve essere pensata come un sistema interdipendente con l’ambiente, dove le risorse naturali non sono infinite e la loro capacità di rigenerarsi è finita. L’approccio bioeconomico, dunque, va oltre la mera sostenibilità ambientale per considerare le implicazioni sistemiche delle scelte economiche a lungo termine.

La bioeconomia è esaminata da una prospettiva geografica, riconoscendo che le dinamiche ecologiche e sociali non sono omogenee, ma variano in base ai territori. Per questo motivo, viene proposta l’adozione dell’approccio ecosistemico su base scientifica dichiarato dalla COP 5, come strumento operativo per supportare l’implementazione della bioeconomia. Questo modello, scientificamente fondato, offre una visione integrata delle relazioni tra ambiente e società, in grado di adattarsi alle specifiche caratteristiche di ciascun territorio, favorendo così una gestione sostenibile e localmente orientata delle risorse.

Un altro punto centrale del contributo è l’importanza di adottare un approccio territoriale per attuare il cambiamento necessario. Le decisioni politiche ed economiche, infatti, devono essere prese tenendo conto delle specificità locali, dei bisogni delle comunità e delle peculiarità ecologiche. Il territorio non è solo un contenitore di risorse, ma un sistema complesso in cui economia, ecologia e cultura sono strettamente intrecciati. Solo attraverso un modello territoriale che ponga al centro il benessere delle persone e la salute degli ecosistemi, è possibile avviare un processo di trasformazione verso un’economia realmente sostenibile e rispettosa dei diritti umani.

Occorre ripensare radicalmente l’attuale modello di sviluppo, proponendo soluzioni che si fondano su una visione scientifica e locale, in grado di integrare la bioeconomia e la sostenibilità in modo efficace e pratico. Il futuro delle generazioni a venire dipenderà dalla capacità umana di adottare un nuovo contratto ecologico, che metta al centro il rispetto per la vita e per l’ambiente, superando le illusioni della crescita infinita e riconoscendo che solo attraverso un'economia che rispetti i limiti ecologici possiamo davvero tutelare i diritti umani.

visita il sito di unifg

PIÙ RECENTI

visita il sito di unifg

Ti interessa anche