Il carcinoma prostatico metastatico, che di recente ha colpito anche l’ex Presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha attirato l’attenzione dell’opinione pubblica internazionale. Il tumore, descritto come già diffuso a livello osseo, ha riacceso il dibattito sull’importanza della prevenzione e della diagnosi precoce.
Il carcinoma prostatico è oggi, infatti, la neoplasia più frequentemente diagnosticata negli uomini in Europa, con oltre 417.000 nuovi casi e 92.000 decessi ogni anno. In Italia, i dati riflettono lo stesso trend, con impatti significativi anche in Puglia. Lo screening del carcinoma prostatico non è ancora regolamentato a livello nazionale, nonostante la sua rilevanza per la salute pubblica. In Italia, come in molti altri Paesi industrializzati, si adotta un modello di testing spontaneo e non organizzato, che da un lato comporta un sovrautilizzo delle risorse in alcuni soggetti e, dall’altro, un potenziale ritardo diagnostico in chi non accede spontaneamente agli esami.
Il carcinoma prostatico presenta un tasso di sopravvivenza a cinque anni superiore al 97%, quando identificato in fase iniziale, tuttavia, in presenza di malattia metastatica, la sopravvivenza scende drasticamente fino al 37%. Questi dati confermano l’urgenza di attuare programmi strutturati di screening.
Presso il Dipartimento di Urologia del Policlinico Foggia, diretto dal Prof. Giuseppe Carrieri, è stato avviato un ambizioso studio pilota per la diagnosi precoce del carcinoma prostatico, frutto della collaborazione tra Università di Foggia, la Regione Puglia, il Policlinico Foggia, l’ASL Foggia e l’Ordine dei Medici della provincia.
Lo studio è coordinato dall’ Urologia nella persona del Prof. Ugo Giovanni Falagario, con il supporto
del Dott. Antonio Fanelli e del Dott. Nicolò Giannoccaro, del Prof. Luca Macarini e della Dott.ssa Paola Milillo per la diagnostica per immagini, e della Prof.ssa Rosa Prato e della Prof.ssa Francesca Fortunato per l’organizzazione e la valutazione epidemiologica.
Da un lato, si punta a costruire uno screening di nuova generazione, intelligente e sostenibile, basato sull’integrazione di dati clinici, radiologici e laboratoristici mediante algoritmi decisionali avanzati e contemporaneamente si mira a raccogliere dati utili per valutare l’efficacia, la fattibilità e l’impatto di un programma di screening organizzato in una popolazione a rischio. L’approccio innovativo si fonda sulla sinergia tra accademia, clinica e medicina generale: una rete di professionisti che stanno contribuendo con entusiasmo al successo dell’iniziativa.
Allo stato attuale hanno aderito allo screening circa 300 uomini.
Lo screening è rivolto a tutti gli uomini tra i 50 e i 70 anni che non abbiano già eseguito una biopsia prostatica nell’ultimo anno e non abbiano una diagnosi pregressa di carcinoma prostatico.
Per partecipare basta eseguire un prelievo di sangue presso il Centro Unico Prelievi dell’Ospedale D’Avanzo e comunicare di voler aderire allo studio. In caso di valori elevati del PSA, i partecipanti riceveranno un appuntamento per una visita urologica gratuita presso la Struttura Complessa di Urologia Universitaria del Policlinico Foggia.
Gli orari sono dal lunedì al venerdì, dalle ore 09:00 alle 11:00 e vi si accede con impegnativa del medico curante per l’esame del PSA Presso il Centro Prelievi, personale sanitario dedicato fornirà informazioni dettagliate e materiale illustrativo. I partecipanti saranno invitati a firmare un consenso informato e ad autorizzare eventuali contatti per il proseguimento del percorso diagnostico in caso di valori anomali.
Contatti: screening.cancroprostata@unifg.it