La città che vorrei - una bussola per la legalità

Dal 23 al 28 maggio, le arti e il pensiero per arginare la violenza in Capitanata

La città che vorrei
Redazione

L’Università di Foggia è impegnata da anni nel cercare di arginare la ‘coltura’ criminale attraverso le proprie attività formative e culturali di terza missione. Con Il progetto “La città che vorrei - una bussola per la legalità - le arti e il pensiero per arginare la violenza in Capitanata” – FRI 2023 si è inteso definire un percorso che renda sistematici gli interventi e consolidate le interrelazioni con il tessuto sociale e istituzionale cittadino.

Il progetto è risultato l’unico vincitore in Puglia, tra i partecipanti al Bando del Ministero dell’Università e della Ricerca (Decreto n. 828 del 18-5-2022) aggiudicandosi un finanziamento proveniente dal Fondo per la diffusione della cultura della legalità, istituito dall’articolo 1, commi da 774 a 778, della legge 30 dicembre 2021 n. 234.

Per questo primo anno, l’Università ha inteso collocare l’intervento su Via Arpi, arteria storica della città di Foggia, dalla quale avviare uno sforzo collettivo di rigenerazione, attraverso la cultura, che dovrà interessare anche le periferie urbane.

Le iniziative sono le più varie, concertate dall’Università di Foggia, unitamente ad un amplissimo partenariato.

Si inaugureranno martedì 23 maggio, in occasione della triste ricorrenza della strage di Capaci, con una importante tavola rotonda cui seguirà una settimana intensa con numerose iniziative artistiche e culturali, che culminerà sabato 27, dalle ore 19:00, con la “Notte bianca della legalità”, in cui tutti i contenitori culturali di Via Arpi resteranno aperti al pubblico, fino al concerto dell’alba del 28 maggio a cura dell’Orchestra Young del Conservatorio U. Giordano presso l’Auditorium di Piazza Nigri. Le studentesse e gli studenti della Web Radio Unifg e del CLab andranno “a spasso per la città”, accompagnando la manifestazione con dirette streaming e podcast per coinvolgere la comunità.

Foggia è un territorio che ripone le proprie speranze nelle giovani generazioni di studentesse e studenti, i veri protagonisti di questa proposta progettuale che intende utilizzare tutte le iniziative in programma con l’obiettivo di favorire l’acquisizione di conoscenze utili alla lettura critica del fenomeno mafioso a partire dalla promozione della cultura dei diritti, della partecipazione attiva e della responsabilità sociale, sollecitando una presa di coscienza rispetto agli immaginari culturali che incoraggiano o contrastano fenomeni di illegalità e violenza per costruire la città del domani, “La città che vorrei”.

Il programma completo è su unifg.it