La divulgazione scientifica sposa la necessità di fissare i primi tasselli di un racconto che si snoda attraverso la ricostruzione dell’attività scientifica e di terza missione condotta dalla sezione umanistica dell’Università di Foggia sul territorio. Nel volume Venti anni di Archeologia, Arti e Storia nell’Università di Foggia tra ricerca e Terza Missione (Edipuglia, 2020), curato dai docenti Saverio Russo e Roberta Giuliani, confluiscono vent’anni di ricerche e di risultati, ottenuti anche grazie alla condivisione di metodi di ricerca fra discipline storiche, storico-artistiche ed archeologiche.
Nel lavoro degli studiosi trova riscontro uno sforzo di memoria collettiva a cui hanno preso parte un gran numero di docenti che afferiscono al Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Foggia, gli stessi che hanno caratterizzato questi primi venti anni della sua storia.
“Un approccio umanistico attento alla cultura dei luoghi e la condivisione di metodi di ricerca ci ha condotti, sin dall’inizio, verso una forte collaborazione scientifica tra discipline storiche ed archeologiche. Abbiamo avvertito la necessità di guardarci indietro e di ricostruire l’attività scientifica e di terza missione. Questo volume è anche un’occasione per riflettere sull’incidenza che il nostro lavoro ha avuto sulla vita culturale di questo territorio”, ha spiegato il professor Saverio Russo, docente di Storia Moderna.
“È parso opportuno, perciò, non solo per la storia dell’istituzione di cui facciamo parte, ma anche per la storia civile del nostro territorio, documentare l’attività dei ricercatori che della sezione di archeologia, storia, arti e geografia hanno fatto o fanno tuttora parte, in questi 20 anni. Non sarebbe male, se, in un’ottica complessiva e tenendo conto del mutamento del contesto, si potesse avviare una riflessione attenta sul ruolo dell’Università – il cui arrivo è stato spesso salutato come uno degli eventi più importanti del secondo dopoguerra foggiano – nelle dinamiche sociali, economiche e culturali della Capitanata. In quest’ambito di questioni si colloca la riflessione sulla storia e sul patrimonio, naturale, paesaggistico, archeologico, storico-artistico, che delle tematiche in precedenza ricordate costituisce una componente significativa. Accanto al ruolo di altre istituzioni e di altri protagonisti, dal 2000 – ma anche da prima, per quanti, come chi scrive, operavano da tempo a vario titolo in questo territorio – importante è stata l’indagine dei ricercatori della nostra Università, che ha avuto, spesso, una traduzione nelle politiche di tutela, divulgazione e valorizzazione, che costituisce la cosiddetta terza missione”.
L’Università incontra il territorio, dunque, e ne valorizza il patrimonio attraverso un lavoro sistematico ed approfondito. Il volume è diviso in due macro sezioni: Arti e Storia e Archeologia. In quella curata dal prof. Russo, accanto alla menzione di ricerche su problemi nazionali e internazionali, si dà grande spazio alle indagini sul territorio, a partire dalle storie di città. Nella sezione di Archeologia si passano in rassegna, accanto ai cantieri di scavo attivi fuori della Puglia in cui hanno operato i nostri archeologi, le numerose ricerche condotte sul campo che hanno contribuito a restituire alla Capitanata pezzi della sua storia nascosti nelle pieghe del tempo.
“La pubblicazione rappresenta un’occasione preziosa per far conoscere, attraverso una traccia scritta, il numero di iniziative e la qualità degli studi condotti, il loro carattere multi e inter-disciplinare e la loro capacità di collocarsi all’interno della ricerca nazionale e internazionale del settore - ha spiegato la prof.ssa Giuliani che ha curato la sezione archeologica del volume –“Il libro è pensato per raccontare tutto questo in primis al territorio nel quale e per il quale grande parte di questi studi si sono svolti. Scorrendo l’indice si rileva, infatti, come le indagini in questione abbiano investito tutta la Capitanata: dalla costa ai monti della Daunia, dal comparto ofantino all’Alto Tavoliere, riguardando sia gli ambiti urbani che le campagne e ricoprendo un arco temporale assai ampio, dalla preistoria all’età contemporanea. Emerge nella maggior parte dei casi riportati, una sensibile attenzione al rapporto con le comunità dei centri in cui le ricerche hanno avuto luogo. Un rapporto che si è nutrito di numerose iniziative di condivisione delle esperienze dello scavo, in una visione pubblica dell’archeologia. Gli autori dei contributi sono numerosi: è un volume di squadra scritto a più mani. Un lavoro partecipato e condiviso sul campo, nella aule e nei laboratori con tanti giovani studenti che attraverso vari gradini si sono formati e continuano ad operare nel campo della ricerca”.
“È proprio la consapevolezza del valore irrinunciabile di questi risultati che ci ha spinto a riorganizzare anche l’offerta formativa in tal senso”, hanno ribadito gli autori del volume, che vuol essere uno stimolo per il territorio a prendersi cura del proprio patrimonio culturale ed insieme un invito rivolto ai giovani studenti a intraprendere un percorso formativo in questo settore, dalle straordinarie potenzialità nella provincia di Foggia.