Il 22 e 23 novembre Palermo ha ospitato l’evento “Università per la legalità”, due giornata di confronto, dialogo e progettazione sui temi della legalità e sul ruolo che le università hanno nella lotta alla criminalità organizzata.
L’Università di Foggia, che ogni giorno si impegna nella creazione di una cultura della legalità, ha potuto far sentire la propria voce anche in questa occasione nel migliore dei modi. Sono stati infatti gli studenti, tramite i loro rappresentanti negli organi di Ateneo, ad intervenire durante le giornate raccontando quello che l’Unifg fa e presentando progetti innovativi sul tema.
Sono direttamente Mirko Pio Bruno, presidente del Consiglio degli Studenti, e Michele Quatraro, rappresentante all’interno del Senato Accademico, a raccontare ad Unifgmag quello che è successo nelle giornate palermitane.
"Come Presidente del Consiglio degli Studenti e membro di una comunità studentesca pregna di senso di responsabilità verso il territorio, come quella Unifg, abbiamo grandemente apprezzato il confronto con rappresentanti di altri Atenei d'Italia. – ha detto Mirko Bruno - Tutti hanno ammirato l'aspetto caratterizzante del nostro progetto, ovvero quello di uscire dalle cosiddette 'mura accademiche' e di incidere direttamente sul territorio, poiché solo in tal senso la cultura può essere declinata al servizio dello Stato, al servizio di una comunità cittadina. È stato significativo ed importante per noi l'incontro - fuori programma - con il Ministro dell'Università e della Ricerca, Maria Cristina Messa, la quale ha sottolineato quanto sia importante affrontare il tema della legalità in modo trasversale e multidisciplinare: i progetti di ricerca e le tesi premiate ne sono stato un chiaro esempio".
Se durante la prima giornata gli studenti hanno potuto ascoltare gli interventi della Ministra dell’Università e di importanti personalità del mondo accademico, nella giornata del 23 il confronto è diventato ancor più serrato e diretto. Alla presenza di Maria Falcone, promotrice della due giorni organizzata proprio dalla Fondazione Giovanni Falcone in collaborazione con CRUI, Università di Palermo e Ministero dell’Università e della Ricerca, gli studenti hanno presentato e raccontato i progetti che vorrebbero realizzare.
“L’evento ha rappresentato un’occasione utile Per confrontarci sui temi della legalità Con figure Che operano quotidianamente e professionalmente nel settore dell’antimafia. – ha raccontato Michele Quatraro – Abbiamo presentato il nostro progetto, che consiste principalmente in un Festival della Legalità, al quale lavoreremo immediatamente e con dedizione e che richiederà un grande sforzo da parte di tutti gli attori del territorio. L’idea alla base di ogni attività legata alla sua realizzazione è quella, poi, di coinvolgere le periferie, troppo spesso lasciate a gestire fenomeni legati al mondo delle criminalità organizzata in maniera autonoma con conseguenze nefaste sul piano sociale, culturale, educativo e economico.
La particolarità è poi quella di porre al centro l’arte, il teatro la musica e, in generale, la bellezza come antidoto alla sopraffazione del metodo mafioso e convogliare attorno a quest’ultimo tutte le energie positive della nostra città. Noi, dal canto nostro, abbiamo riportato la nostra realtà e ribadito l’impegno dell’Università di Foggia su tali tematiche e soprattutto L’apertura di quest’ultima alle dinamiche del territorio.”
Propositività e impegno concreto, quindi, quello dell’Università di Foggia e dei suoi studenti, consapevoli della necessità di unire quotidianamente le forze per divenire protagonisti di un territorio che ha bisogno di cultura e legalità. L’Unifg, fiera di poter parlare tramite la sua voce più autorevole, quella degli studenti appunto, non smetterà di essere parte attiva delle iniziative organizzate dalla Fondazione Falcone, con l’intento di essere sempre in prima linea nella lotta alla mafia.
“L'esperienza donataci dalla fondazione Falcone, per noi studenti, è uno stimolo essenziale per continuare il nostro percorso all'insegna di un impegno sul territorio.” - hanno concluso gli studenti – “Tra gli studenti si sta pian piano abbandonando un sentimento di arrendevolezza per lasciare il posto ad un sentimento di rivalsa sociale.”