La CRUI – Conferenza dei Rettori delle Università Italiane rappresenta da oltre un secolo il principale organismo di coordinamento e di rappresentanza del sistema universitario nazionale. Punto di riferimento nel dialogo con le istituzioni, la CRUI svolge un ruolo consultivo e propositivo su temi strategici per l’istruzione superiore, la ricerca e l’innovazione, accompagnando le università italiane nei grandi processi di trasformazione del Paese.
In questo quadro si inserisce il rinnovo della Giunta della CRUI, avvenuto nel corso dell’assemblea del 18 dicembre a Roma. L’assemblea ha eletto cinque nuovi membri: Sergio Cavalieri, rettore dell’Università di Bergamo; Stefano Corgnati, rettore del Politecnico di Torino; Giovanni Cuda, rettore dell’Università di Catanzaro; Liborio Stuppia, rettore dell’Università di Chieti-Pescara; Giuseppe Peter Vanoli, rettore dell’Università del Molise. I nuovi eletti affiancheranno gli otto componenti della Giunta già in carica, contribuendo alla continuità dell’azione dell’organismo: Francesco Bonini (Università LUMSA Roma), Giorgio Calcagnini (Università degli Studi di Urbino), Tiziana Lippiello (Università Ca’ Foscari Venezia), Giovanni Francesco Nicoletti (Università della Campania), Alessandra Petrucci (Università di Firenze), Antonella Polimeni (Sapienza Università di Roma), Laura Ramaciotti (Università di Ferrara) e Andrea Romanino (SISSA di Trieste).
A margine della seduta, la presidente della CRUI Laura Ramaciotti ha sottolineato la complessità della fase che il sistema universitario sta attraversando. «L’università sta affrontando nuove sfide e un intenso momento di riforma – ha dichiarato –. Da una parte le transizioni demografica, digitale e quella verso la sostenibilità. Dall’altra, la stabilizzazione dell’accesso a medicina, la revisione della legge 240, della carriera dei docenti, del sistema di valutazione, solo per citarne alcuni». La CRUI intende rafforzare il proprio ruolo istituzionale. «Abbiamo intenzione di giocare a pieno il nostro ruolo propositivo e consultivo – ha concluso Ramaciotti –. Avere in squadra altri cinque colleghi competenti e desiderosi di mettersi in gioco farà sicuramente la differenza». Il rinnovamento della Giunta rappresenta dunque un passaggio significativo per affrontare le sfide che attendono l’università italiana, puntando su competenze diverse e su una visione condivisa del futuro del sistema accademico.