Modernità e movimento L'editoriale del Rettore

Essere moderni – ammoniva il grande teorico della modernità liquida Bauman –  significa essere incapaci di fermarsi e ancor meno di restare fermi. Appare profondamente attuale questo monito oggi, ai tempi del Covid e del nuovo assetto americano, argomenti che emblematicamente aprono Unifgmag

Pierpaolo Limone Rettore Università di Foggia
Pierpaolo Limone

Essere moderni – ammoniva il grande teorico della modernità liquida Bauman –  significa essere incapaci di fermarsi e ancor meno di restare fermi. Appare profondamente attuale questo monito oggi, ai tempi del Covid e del nuovo assetto americano, argomenti che emblematicamente aprono Unifgmag. Perché abbiamo scelto questi temi per il nostro nuovo magazine è presto detto. Quello che è stato prima – si è ripetuto sino allo sfibramento – non può più essere dopo. Come se il tempo, navicella impazzita e vorticosa, sostanza inafferrabile per definizione, avesse mescolato certezze e precarietà fino a farne un magma indistinto. Ciò che sembrava solido si è frantumato di fronte a un nemico invisibile. E ciò che era chiaramente fragile, la democrazia, sta provando a irrobustirsi nel nome di una rinnovata speranza.

Unifgmag non si propone di rincorrere le notizie internazionali o di competere con accorsate testate nostrane che ogni giorno lavorano per raccontare la verità, interpretare i fatti, porsi come memoria storica di una città con le sue ferite e le sue medaglie. Unifgmag racconterà ciò che accade nelle nostre aule, virtuali o reali che siano, nei nostri laboratori, nei nostri talk.  Useremo linguaggi ibridi, dalla narrazione per così dire tradizionale ai podcast, dai video alle fotogallery. Siamo tutti entusiasti come quei giovani dottorandi di cui racconteremo ogni singola storia, ogni sudato momento della loro ricerca e del loro cammino. Con un occhio rivolto alla cultura nazionale – le celebrazioni federiciane, dantesche e pirandelliane del 2021 – e un altro all’ambiente, alla scienza e ai risultati delle ricerche unifg dei singoli Dipartimenti. E se ci fosse un terzo occhio, quello della scommessa e del cimento, quell’occhio invisibile che fa mettere piede in terre su cui mai approderemmo – lo immaginiamo a guardare il possibile nascosto nei tanti ‘non si può’ ai quali non ci arrendiamo. Sogniamo un campus, una cittadella universitaria, nuovi corsi di laurea, moltissimi talenti da fare emergere.  Sogniamo una ricerca avanzata e una didattica efficace e innovativa ben sapendo che non è dietro lo schermo di un computer che si fa Università.  Sognare, per noi, vuol dire provare a realizzare qualcosa che resti nel tempo. E lo faremo con voi lettori, dando di volta in volta contributi utili alla realizzazione di questo sogno.