Il mondo del lavoro post pandemia è in rapida evoluzione. La digitalizzazione, le nuove tecnologie e l’impegno dalle maggiori economie mondiali in campo energetico e ambientale nella “transizione verde” favoriranno lo sviluppo di opportunità occupazionali per tutte quelle attività legate alle tecnologie rinnovabili, con effetti positivi di spill-over sui settori a queste connessi.
Al primo posto della classifica delle lauree più richieste nei prossimi cinque anni si trova il corso di studi di Economia e statistica, come conferma il rapporto Unioncamere che mette in evidenza l’andamento del mondo del lavoro nel 2020 e le previsioni occupazionali e dei fabbisogni professionali e formativi per il quinquennio 2021- 2025.
La quantità stimata di laureati in ingresso sul mercato del lavoro italiano nel periodo 2021-2025 è pari a 966mila (mediamente 193mila all’anno) e costituisce quindi l’ ”offerta” di laureati che viene confrontata con il fabbisogno espresso dal sistema economico. Questo, secondo il report del sistema Informativo Excelsior di Unioncamere, dovrebbe attestarsi intorno a 1,2 milioni di unità, per una media annua che potrà variare tra 228mila e circa 239mila unità.
Più precisamente sono richiesti 35 mila -38.500 unità dell’indirizzo economico e oltre 1.300 unità dell’indirizzo statistico.
Si prevede - si legge nel report - che la ripresa del periodo 2021-2025 interesserà i settori maggiormente sensibili alle transizioni tecnologica ed ecologica, e quindi saranno maggiormente interessati dalle politiche espansive, le costruzioni, i mezzi di trasporto, i servizi avanzati e informatici.
La stima per il periodo 2021-2025 del fabbisogno di personale con capacità di utilizzare con importanza perlomeno intermedia competenze digitali, come l’uso di tecnologie internet, di strumenti di comunicazione visiva e multimediale, è compresa tra 2 milioni e 2,1 milioni di occupati (circa il 57% del fabbisogno totale). Del resto – come viene messo in evidenza anche da Unioncamere- la rapida diffusione del telelavoro ha determinato una fortissima accelerazione del processo di digitalizzazione che era già in atto, con due aspetti diversi ma complementari: da un lato il cambiamento in senso digitale di molte attività produttive (smart working, commercio on line, digitalizzazione delle procedure in molti servizi alle imprese e alle persone) e dall’altro una forte crescita “obbligata” delle competenze digitali di molti lavoratori e in generale di un’ampia fascia della popolazione, con particolare riferimento agli studenti e ai professori di tutte le scuole di ogni ordine e grado. Inoltre, tra il 2021 e il 2025 le imprese e il comparto pubblico avranno bisogno tra 886mila e 924mila figure con un mix di almeno due skill digitali di grado elevato (tra competenze digitali di base, capacità matematiche e informatiche e capacità di applicare tecnologie “4.0”), corrispondenti al 24-26% del totale a seconda degli scenari considerati.
La forte caratterizzazione interdisciplinare delle discipline del nuovo Corso di Economia e Management del nuovo Dipartimento di Economia (DEMet ) dell’Unifg coordinato dal prof. Luca Grilli, va proprio in questa direzione e risponde alle esigenze di mercato evidenziate dal rapporto Unioncamere.
Nello specifico, il Corso di Studi dell’Unifg consente allo studente di acquisire competenze inerenti la rilevazione, l’elaborazione e l’analisi dei dati inerenti la gestione delle risorse naturali, umane e culturali di un territorio; il funzionamento dei mercati le procedure di gara e di gestione dei progetti regionali, nazionali e comunitari; l’organizzazione, la progettazione, il management ed il problem solving aziendale; la formulazione di strategie di sviluppo territoriale basate sul coinvolgimento e sulla partecipazione di interlocutori sociali, istituzioni e cittadini. la conoscenza parlata e scritta della lingua inglese (Business English). Al fine di consentire allo studente di personalizzare il proprio percorso di studi e renderlo più attinente alle proprie inclinazioni personali, il Corso di Laurea offre la possibilità di seguire insegnamenti a scelta libera che possono essere individuati anche nell’ambito di discipline psicologiche, sociologiche e antropologiche. Il contributo di tali settori disciplinari rappresenta una tendenza sempre più apprezzata per l’arricchimento degli studi nelle discipline economiche e pertanto può ritenersi un originale elemento di differenziazione per la preparazione di una figura professionale moderna e dinamica in grado di rispondere ad una domanda di formazione sempre più complessa e multidisciplinare.
Da un punto di vista operativo, le attività didattiche previste da Corso di Laurea si articolano in lezioni frontali (in presenza e on-line), attività seminariali, laboratoriali, interdisciplinari, esperienze sul campo. La formazione dello studente, infine, è completata da un tirocinio pratico-applicativo presso aziende private, della Pubblica Amministrazione, enti ed organizzazioni, anche no-profit, del territorio, studi professionali, convenzionati con l’Università.