Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), nelle articolazioni definite dalle sue sei missioni, offre una occasione importante per il nostro paese. I ritorni da una opportunità di spesa dipendono però in gran parte dalla pianificazione e dalla realizzazione di investimenti ad alto contenuto tecnologico e sociale, che richiedono da parte delle Amministrazioni territoriali capacità progettuali e realizzative importanti. Per effetto della contrazione degli organici e del peggioramento del capitale umano, questo comporta importanti rischi. Scopo del Convegno è discutere le opzioni concrete per attivare gli investimenti necessari per la nostra provincia e rendere il PNRR occasione di trasformazione delle politiche industriali e ammodernamento infrastrutturale del territorio, processi indispensabili per uno sviluppo di lungo termine ed una ricaduta in termini occupazionali.
Si tratta, quindi, di un'opportunità unica per l'Italia e ancora di più per il Mezzogiorno per cercare, finalmente, di invertire quel circolo vizioso che da oltre 160 anni impedisce uno sviluppo armonico e integrato dell’intera Italia e della stessa Europa.
Questa riflessione, di per se’ scontata e abusata nelle diverse epoche e situazioni storico-politiche ed economiche che hanno caratterizzato questi ultimi 160 anni, si colloca oggi in una fase delicata e pericolosa della storia che ci impone la necessità di non poterla più sprecare o fallire.
Per alcuni fondamentali motivi:
- i fondi, per la prima volta, vengono messi a disposizione dalla Unione Europea espressamente a vantaggio delle nuove generazioni, già gravate dal fardello di un enorme debito pubblico che saranno chiamate a rimborsare in un contesto di grave calo demografico;
- i fondi, per la prima volta nella storia dell’Unione Europea, vengono reperiti attraverso un finanziamento sui mercati garantito direttamente dalla stessa UE;
- le attuali condizioni di contesto si sono fatte proibitive e “pericolose”, mai come nel passato: una pandemia ancora strisciante che ha messo in seria difficoltà le economie e le vite di tutti i cittadini e le conseguenze di una guerra con altrettanto devastanti impatti sulle fondamenta stesse di tutte le economie mondiali.
L’attuazione virtuosa e fruttuosa del PNRR diventa, quindi, un obbligo morale e civile, prima ancora che una opportunità economica, per le classi dirigenti che dovranno attuarlo e per tutte le tipologie di potenziali beneficiari che si accingono a presentare idee progettuali valide e successivamente a gestire i progetti approvati: soprattutto nei nostri territori meridionali.
Gli strumenti che vengono messi a disposizione permetteranno di ripensare in maniera importante l'organizzazione dei sistemi produttivi, della logistica e delle traiettorie di sviluppo: riorientandole lungo le direttrici della transizione ecologica e digitale che va già rivista e riadattata all’evoluzione del contesto mondiale di cui si diceva prima.
Una missione quanto mai improba per una Pubblica Amministrazione che non può più consentirsi il lusso di farsi trovare impreparata a questo difficile appuntamento della storia.
Questa volta è obbligata a fare bene e a non sprecare l’ennesima e, forse, ultima opportunità: deve impiegare e coordinare tutte le energie e le conoscenze disponibili per valorizzare al massimo le risorse del PNRR.
Deve farlo per le prossime generazioni. Deve farlo in nome di tutti quelli che si stanno sacrificando per mantenere alti e forti i valori della libertà e solidarietà: popolo ucraino in testa e tutti quelli che si sono sacrificati nella gestione di questa pandemia. Deve farlo per tutti quelli che stanno sacrificando le loro stesse esistenze per assicurarci queste opportunità di cui oggi noi discutiamo.
In questo contesto, l'Università rappresenta un asset fondamentale in termini di conoscenze e competenze. Le innovazioni prodotte all'interno del sistema della ricerca vedono oggi un'occasione irripetibile per essere messe a disposizione delle progettualità del PNRR.
In considerazione del fatto che uno degli obiettivi principali del PNRR è proprio quello di mettere a sistema e promuovere tutto ciò che ad oggi rappresenta capitale sociale inespresso.
In questa logica, Unifg vuole essere a servizio di tutti i potenziali beneficiari e dichiara la propria totale disponibilità ad affiancare tutti gli stakeholder, pubblici e privati, facilitando questo processo e contribuendo a rendere più fattibili le loro iniziative: mettendo a disposizione tutte le sue risorse tecniche e scientifiche.
In questa ottica di servizio e di terza missione, l’Università di Foggia ha deciso, su iniziativa del Magnifico Rettore e di tutti gli organi Accademici e dipartimentali, di mettersi in gioco e di offrire al territorio una propria struttura di assistenza tecnica: vero e proprio broker dell'innovazione e facilitatore capace di contribuire a fare emergere e valorizzare le migliori energie locali e collegarle a tutto quanto l'Ateneo può offrire per potenziare le opportunità del PNRR.
L’Università di Foggia diventa “incubatore generativo” di esperienze e moltiplicatore di opportunità.
Il Convegno si terrà l'11 Marzo 2022 - ore 15.00 presso l'Aula Magna del Dipartimento di Giurisprudenza - Università di Foggia.