3° Convegno Nazionale SIPIS sullo Stress pandemico: intervista alla prof.ssa Giovanna Celia

La Presidente della SIPIS spiega gli obiettivi principali del convegno e il contributo di Psicologia e Psicoterapia nella gestione dello stress pandemico

Convegno Stress pandemico
Francesca Carnevale e Valeria Monachese

Con il patrocinio dell’Università di Foggia, la Società Italiana di Psicoterapia Integrata e Strategica (SIPIS) ha organizzato il 3° Convegno Nazionale dal titolo “Stress pandemico: conseguenze sulla popolazione e nuove strategie di intervento clinico”, portando all’attenzione della comunità scientifica e non un argomento quanto mai attuale. Il convegno, per cui è prevista la partecipazione di relatori di importanza nazionale e internazionale, si svolgerà on-line, sulla piattaforma Zoom Webinar, sabato 06 novembre 2021 a partire dalle ore 10.00 fino alle ore 18.00. Tra gli illustri partecipanti, anche la prof.ssa Christina Maslach, docente emerita della Berkeley University in California, che terrà una lazione magistrale sull’importanza di reinventare il luogo di lavoro alla luce di ciò che si conosce sul Burnout, ovvero lo stress cronico e persistente associato al contesto lavorativo. Il contributo della Psicologia e della Psicoterapia nella gestione della pandemia è rilevante sotto molti punti di vista e la pianificazione e attuazione di strategie di intervento su tutte le fasce della popolazione sono necessarie al fine di scongiurare un peggioramento delle condizioni di salute mentale che, con l’avvento del Covid, si è già in parte verificato.

A questo proposito, abbiamo intervistato la prof.ssa Giovanna Celia, Presidente della Sipis e docente di Psicologia dinamica presso l’Università di Foggia. La prof.ssa Celia ci ha spiegato le funzioni della Sipis e anticipato alcuni interessanti punti focali che verranno approfonditi durante il convegno: gli effetti della pandemia sulla popolazione e le strategie di intervento da predisporre.

 

Quali saranno le tematiche principali affrontate dai relatori durante convegno?

Sipis è un’associazione apartitica, apolitica e senza scopo di lucro, con l’intento di raggiungere finalità sociali, educative e scientifiche; in particolare, si pone l’obiettivo di promuovere e realizzare attività che portino ad una continua evoluzione e ad una diffusione dell’approccio integrato-strategico. Cerca dunque di potenziare e divulgare le buone pratiche volte al benessere psicofisico e la diffusione di una cultura della salute multidisciplinare e integrata.
In linea con questi obiettivi, il 3° Convegno Nazionale della Società si delinea come occasione di riflessione sull’evoluzione della nostra società, della nostra vita personale e di come la professione stessa di psicologo sia cambiata a seguito della pandemia da Covid-19. Si parlerà in particolare, delle conseguenze dello Stress Emotivo dovuto alla pandemia nella vita delle persone e dei necessari cambiamenti nella psicoterapia e nell'intervento clinico.
Il parterre di relatori che interverranno a riguardo vede nomi illustri sia sul piano nazionale, tra cui il dott. Giorgio Nardone che mostrerà l’evoluzione della psicoterapia dopo il Covid, che internazionale, tra cui la professoressa Christina Maslach, massima esperta mondiale per quanto concerne lo “stress emotivo”. Il fil rouge di tutto il convegno sarà il benessere bio-psico-sociale della persona, delle famiglie e della società nel suo complesso.

 

Quali sono i principali effetti dello stress pandemico sulla popolazione giovanile e adulta?

L’Oms identifica la salute come un completo stato di benessere bio, psico, sociale; ciò va ben oltre la sola assenza di malattia. La pandemia ha comportato dei grossi cambiamenti e un notevole carico di stress emotivo in tutte le fasce d’età, differenziandosi non solo per le peculiarità delle fasi evolutive della persona ma anche e soprattutto per le capacità di far fronte ai cambiamenti e alle impasse della vita.  La pandemia infatti ha messo in luce un concetto chiave: la capacità di evolvere,
intesa come step di crescita fondamentale per fronteggiare i cambiamenti nel corso della propria vita ma anche i cambiamenti ambientali, sociali, politici e culturali che si verificano. È fondamentale, quindi, identificare delle strategie che consentano alle persone di elaborare quanto accaduto e favorire i processi di resilienza, adattamento ed evoluzione laddove ci siano delle difficoltà.

Quanto sta succedendo, sottolinea come il lavoro dello psicologo sia fondamentale nella vita delle persone e inscindibile da ciò che succede intorno a noi e ai nostri pazienti. Il concetto di “evoluzione” infatti riguarda anche lo psicologo in quanto professionista; ovvero la necessaria evoluzione professionale attraverso il continuo aggiornamento e la visione sempre aperta su ciò che è la vita. Tale situazione ha portato ad una grossa revisione dell'intero percorso terapeutico: sia per quanto concerne la domanda e gli obiettivi terapeutici, che la modalità di svolgimento della terapia stessa in termini di spazio e di tempo. Per la psicologia e la scienza in generale, la pandemia è un'occasione per scoprire nuovi aspetti dell'essere umano che apre nuove strade verso una sua crescente comprensione, per la valorizzazione dell’inscindibile unione tra mente-corpo e l’individuazione di nuove strategie che favoriscano il benessere dell'individuo in quanto essere bio-psico-sociale, trasformando una situazione stressante in occasione per evolvere.

 

 Gli effetti si stanno già manifestando e/o saranno visibili anche a lungo termine?

Si può evincere che non si può ancora parlare di una “dimensione post-covid” intesa come evento già concluso, perché i cambiamenti sono ancora in corso; tuttavia gli effetti della pandemia sono già evidenti in ogni area dell’esistenza. Basti pensare a come è cambiata la nostra routine quotidiana, il modo di lavorare o andare a scuola, le riflessioni che facciamo prima di prenotare per le vacanze. Il lock-down, la difficoltà a pianificare sul lungo periodo e l’idea del pericolo, hanno comportato una revisione di quelle che erano le nostre certezze e naturali routine.
Quanto detto mette in luce l’importanza dell’individuazione di nuove strategie d’intervento, di modalità innovative e strumenti efficaci per far sì che la terapia non solo raggiunga gli scopi prefissati, ma sia perfettamente in linea con la nuova quotidianità che le persone vivono.

 

Quali sono le strategie di intervento e le soluzioni attuabili in risposta al problema?

Nel corso del convegno, i relatori provenienti da diverse aree della psicologia umana, mostreranno tutte le ultimissime ricerche sugli effetti della pandemia e forniranno interessanti spunti di riflessione su come aiutare le persone a riemergere, a promuovere le loro skills e la capacità di resilienza. L’obiettivo infatti non è sopravvivere ai cambiamenti, ma permettere agli individui (intesi come esseri unici) di vivere bene; ciò significa stimolare la persona, in quanto “agente attivo” del suo benessere, a vedere i cambiamenti come occasione per evolvere, per trovare un equilibrio più stabile ed appagante. Contrariamente, la persona rischierà di rimanere cristallizzata tra una vita ormai cambiata, un presente incostante e un futuro incerto; sviluppando una “lacerazione” della propria esistenza – ovvero un trauma.

 

La partecipazione è gratuita per i soci e studenti. Per iscriversi è necessario registrarsi al seguente link sulla piattaforma Zoom.