Unifg al Prix Italia: il racconto di studenti e studentesse

L'esperienza Unifg al Prix Italia

Prix Italia
Redazione

Svoltosi per la prima volta in Puglia, il prestigioso Prix Italia ha visto la partecipazione degli studenti e delle studentesse dell'Università di Foggia. Hanno infatti partecipato allo Young Lab (YLab) del premio Trecy Sderlenga, a capo del gruppo che presentato una app sulla finanza sostenibile, Liliana Curcelli, che ha che ha posto l'attenzione sul dramma della depressione post-parto, e Giuseppe Uri, che ha presentato l'idea di un asfalto capace di trasferire energia ai mezzi elettrici in transito. Gli studenti e le studentesse sono stati accompagnati e guidati dalla prof.ssa Elisabetta D'Apolito del Dipartimento di Economia.

Sono stati proprio loro a raccontare l'esperienza per Unifgmag.

"Dal 3 all’8 Ottobre, Bari è stata la sede del Prix Italia 2022, un prestigioso concorso internazionale che ha riempito la città di personalità, eventi e spettacoli, tutti uniti da un unico file rouge: la sostenibilità." hanno raccontato Trecy Sderlenga e Francesca Santoro - "Una competizione tra studenti ha fatto da sfondo a questa occasione, al fine di promuovere idee innovative, sensibilizzare, ottimizzare la transizione ‘green’ tramite la creazione di un contenuto multimediale di presentazione del progetto e una vera e propria speech session in diretta streaming. Qui, noi studentesse  del Dipartimento di Economia – insieme alla collaborazione di altri colleghi -  abbiamo ideato un prototipo di app, la ‘GreenApp’, con funzionalità informative, di transparency e tracking dei consumi delle imprese, per indirizzare ed aggiornare gli investitori, nonché qualunque soggetto interessato a tali tematiche. Merito della partecipazione, ma soprattutto dello sviluppo dell’idea e delle nozioni teoriche alla base di essa, è da attribuire alla nostra tutor/guida, la Professoressa Elisabetta d’Apolito, che ci ha personalmente seguito dagli arbori di questa iniziativa. L’esperienza ci ha permesso di operare e collaborare in un team, parlare di fronte un pubblico di esperti, essere parte attiva di un’iniziativa di alto spessore. Numerosi sono stati i complimenti ricevuti dalla Giuria Ufficiale, da alcuni promoter e coordinatori, e siamo state liete di far spiccare il nome dell’Università di Foggia anche in questa sede, con la speranza che, aldilà della competizione, non si perda il senso del Prix e che la consapevolezza di tutti verso questi temi aumenti e diventi motore di azione. Infine, rivolgiamo i nostri complimenti anche ai due gruppi vincitori, con i progetti ‘Granchio Blu’ e ‘Microclima ospedaliero sostenibile’, ulteriore esempio della voglia di fare e desiderio di cambiamento di una società basata su criteri di responsabilità in termini sociali, ambientali, economici."

"Il mio intento è di farvi capire quanto ancora io sia emozionata." - ha detto Liliana Curcelli - "Ringrazio l’Area Terza Missione e la Commissione di valutazione per avermi permesso di partecipare al Prix Italia. La mia esperienza è stata bellissima, non pensavo minimamente di ricevere tanti consensi! Il mio video è stato giudicato negativamente dalla giuria, ma la mia carta vincente è stata essere me stessa e lasciar andare le emozioni, tanto da far calare un silenzio attento e partecipe nella sala. Sono riuscita ad entrare in punta di piedi in un argomento così delicato come quello della depressione post partum. Con semplicità ho chiesto a tutti i presenti di calarsi nel ruolo di chi soffre di DPP, così da far capire loro quanto è facile caderci dentro. Secondo la giuria il mio tema era centrato, andava a mettere in evidenza un buco informativo che oggi abbiamo l’esigenza di colmare. Un giudice, in particolare, mi ha fatto i complimenti per la mia capacità di trasmettere le emozioni, dicendomi che ho avuto il coraggio di fermare tutti e di costringerli ad ascoltare e a leggere quello che c’era nel mio video. 
Dopo la consegna dei premi ai vincitori, il giudice Nicola Dambra ha preso la parola annunciando una sorpresa. In settant’anni di Prix Italia non era mai successo niente di simile e bisognava premiare una persona che era stata capace di fermare tutto e tutti e farsi ascoltare. Sono stata chiamata sul palco e ho ricevuto una menzione speciale da parte dei giudici e di “mamma Rai”. Per me è stato un momento indescrivibile! e lo è stata ancor di più il fatto che quasi tutti i partecipanti al Prix (universitari e staff Rai) venissero ad abbracciarmi e a dirmi ‘grazie!’. 
Mi è dispiaciuto non poter condividere il momento con tutti i miei colleghi venuti da Foggia e neppure con la professoressa Pilone che doveva accompagnarci. Spero ci sia occasione in seguito d’incontrarci. Il tema del prix quest’anno era la sostenibilità e sono convinta che se non siamo sostenibili a livello sociale, se non riusciamo ad aiutare l’altro, difficilmente potremo arrivare a prenderci cura del mondo in cui viviamo. La sostenibilità parte dal cuore."

"Grazie all’evento YLAB Prix Italia organizzato dalla Rai, io, cosi come altri studenti dell’Università di Foggia, abbiamo avuto la possibilità, l’onore e l’onere di mostrare e narrare le nostre idee in risposta ad un appello dalla voce ancora e pericolosamente troppo poco ascoltata, che è quello della sostenibilità ambientale; che fosse di tipo ingegneristico, sociale o che si concentrasse sulla ricerca, i progetti dovevano focalizzarsi su un aspetto problematico e suggerire una soluzione." - ha raccontato poi Giuseppe Amedeo Uri - "L’idea che ho potuto mostrare dinanzi alla giuria della Rai, grazie all’Università di Foggia, consiste in un manto stradale alternativo che possa fungere da sistema di raccolta e filtraggio dell’acqua piovana, e che permetta la ricarica dei veicoli con motore elettrico, anche in movimento."