Un Magnifico sogno
Antonio Muscio

“Sono stati anni difficili, anni complessi, impegnativi, ma con la collaborazione di tutti siamo riusciti a superare le difficoltà iniziali e oggi l'Università di Foggia, per merito sempre di tutta la sua componente accademica, docenti e tecnici-amministrativi, sta conseguendo risultati di tutto rispetto e degni di essere presi in grande considerazione. Sono certo che questa azione continuerà nel tempo e i risultati conseguiti dalla nostra Università saranno sempre più gratificanti e all’altezza del compito per cui è stata chiamata”.

 Il professor Antonio Muscio è sempre stato pragmatico, lucido, visionario. E proprio queste sue caratteristiche sono state alla base di un sogno, il sogno chiamato Università di Foggia che da venticinque anni sta animando, alimentando e facendo crescere il suo Territorio.

 Nell’ultima intervista, rilasciata per celebrare i vent’anni dell’Ateneo daunio, il primo Magnifico Rettore racconta tutto il percorso inziale. Un iter non sempre facile, come ci svela la citazione-incipit dell’articolo, ma animato da tanta passione e capacità.

 Classe 1943 e foggiano, per anagrafe e cuore, il professor Muscio portò da Bari l’Università in Capitanata, iniziando anche dalla sua Facoltà di Agraria, era, infatti, docente di Zootecnia, fino ad arrivare agli attuali sette Dipartimenti, capaci di coprire un’Offerta formativa varia e di spessore, nei diversi e più richiesti ambiti disciplinari.

 Da quel lontano 1999 quando il 5 agosto Foggia ebbe la sua Università, ne è passata di Storia e ad Antonio Muscio Foggia e la sua provincia deve tanto. Deve la realizzazione di un sogno fatto di formazione accademica, di vita universitaria, di progetti, ricerca e interazione con tutte le Istituzioni del Territorio. Certo oggi è facile “vedere” concretamente queste situazioni, ma immaginarle negli anni ’90 e in un ambito provinciale dove tutto era da creare e realizzare non è stato facile. Il primo Rettore, però, non si è perso d’animo per le difficoltà iniziali, si è rimboccato le maniche in primis, ha chiesto aiuto agli Enti Locali, ha cercato luoghi e, piano piano, da un singolo edificio e una convivenza affollata, Unifg è cresciuta, ha accolto studenti giovani e spaesati per farli diventare professionisti e rappresentanti della classe politica-dirigente attuale. Ha ristrutturato immobili storici: da conventi, a nosocomi, da orfanotrofi, a palestre littorie, assolvendo anche a un progetto di riqualificazione urbana e Campus diffuso che unisce diverse zone della città.

 Dopo tutto questo lavoro, immaginare Foggia senza l’Università non è più possibile, come non è possibile immaginare Unifg senza il professor Antonio Muscio e ora che la sua persona non è più tra noi, ne resterà forte ed energica la visione, la passione, la tenacia e quel senso di comunità e appartenenza che finora ha unito tutti e che, certamente, è e sarà la sua più grande eredità.