Le ragioni di un convegno: la figura e l'opera di Leonard Covello

Il 4 ottobre il convegno a lui dedicato

Covello
Redazione

“Chiunque faccia ricerca in ambito storico sa perfettamente che esistono luoghi, situazioni e fenomeni ancora inesplorati che meritano il lavoro di analisi e di ricerca negli archivi e nelle biblioteche. Tra questi un posto di notevole rilevanza spetta a Leonard Covello, nato in realtà come Leonardo Coviello, emigrato dal piccolo paese di Avigliano in provincia di Potenza, con la famiglia anzi con la madre e i fratelli, giunto a New York dove già da qualche anno era emigrato e lavorava il padre. Covello merita di essere esplorato come personaggio e figura di spicco della comunità italoamericana in particolare negli anni ’30 e ’40 del secolo scorso perché il suo destino, la sua traiettoria esistenziale è stata decisamente diversa, impensabile.”
Con queste parole la prof.ssa Antonella Cagnolati, docente di Storia della Pedagogia dell’Università di Foggia, commenta l’evento da lei organizzato. “Viaggio nella comunità italoamericana di New York. Vita e pedagogia di Leonard Covello (1887-1982)” è il titolo del convegno che si svolgerà online martedì 4 ottobre, voluto dall’Unifg in collaborazione con il Comune di Avigliano.

“Leonard Covello – così viene ribattezzato dalla maestra della sua scuola elementare a New York – diventa in breve tempo un vero e proprio entusiasta della società americana. Vuole studiare e vuole apprendere, si vuole distinguere. La sua esistenza sarà caratterizzata sempre da una grande capacità di studio e non solo. Il tesoro dell'esperienza che Covello porta con sé sta tutto nel suo lavoro di insegnante e di educatore e poi di preside di una scuola che egli stesso fonderà: la Benjamin Franklin High School, una scuola d'eccellenza per gli italoamericani, scuola di comunità, che accoglie i piccoli immigrati che ancora sono alle prese con le difficoltà di acculturazione e di socializzazione.  Il nostro personaggio diventa un leader della comunità italoamericana e si mette al servizio dei suoi concittadini, di tutti coloro che arrivavano timorosi e spaesati sulle coste della nuova terra dell'oro, quell'America che sembrava un miraggio e che poi alla prova dei fatti si rivelava spesso una terra ostile, difficile da comprendere, con una capacità di rigetto delle masse, soprattutto degli immigrati meridionali che non padroneggiavano né il linguaggio, né la capacità di comprendere quella cultura nuova dal punto di vista antropologico” – ha raccontato ad Unifgmag la prof.ssa Cagnolati. 

Covello diventa un esponente di spicco in quella che potremmo definire oggi la pedagogia della marginalità, o meglio ancora, della pedagogia dell'accoglienza. In qualità di preside ha modo di studiare quella che è un campo aperto all’esperienza ed è nota come la sociologia dell’educazione. La Benjamin Frank High School diventa il perno di esperimenti sociali, in particolare dal punto di vista educativo. Covello propone le sue idee in tutta una serie innumerevole di scritti e di articoli sulle riviste più importanti dal punto di vista sia sociologico che educativo che sono stati mirabilmente tradotti e pubblicati da Carmen Petruzzi, studiosa che oggi è forse la più importante conoscitrice ed esperta di Leonard Covello in Italia. Il libro La scuola degli italoamericani. Storie e pratiche inclusive negli articoli di Leonard Covello (1887-1982) pubblicato per Tab edizioni di Roma apre uno spaccato interessante. Negli articoli si percepisce l'entusiasmo, la volontà di fare, un pragmatismo che rende davvero Covello un educatore a tutto tondo, una persona con una genialità che coniuga in maniera perfetta teorie educative sulla scia di quell’attivismo pedagogico il cui capo riconosciuto agli inizi del Novecento era John Dewey e dall'altra colloca le esperienze personali autobiografiche e la vita quotidiana nella comunità degli italoamericani di East Harlem. Questo è il codice distintivo del lavoro di Covello che alla fine della sua vita tornò in Italia invitato da Danilo Dolci per riprogettare un percorso di scolarizzazione, di accoglienza, di alfabetizzazione per coloro che si trovavano ormai alla fine della loro vita. 

Per riportare come giustamente merita in piena luce questo uomo di genio l’Università di Foggia celebrerà il 4 ottobre 2022, nel quarantennale della sua scomparsa, un convegno che vuole essere un punto di arrivo di tutte le ricerche che sono state condotte fino ad oggi su di lui ma soprattutto un punto di partenza per altre e numerose attività. La ricerca che Carmen Petruzzi sta portando avanti da anni vedrà nell’immediato futuro la diffusione di lavori pubblicati sempre nel solco di una riscoperta della produzione teorica di Leonard Covello, una divulgazione della sua figura e dei suoi scritti. Il convegno vede l'Università di Foggia in prima fila con tutta una serie di partner di qua e di là dall'Atlantico che hanno accolto con entusiasmo l’invito a dialogare sulla figura di Covello. 
Come ha inteso sottolineare Maddalena Tirabassi – Direttrice Centro Altreitalie, “nel 1920 erano emigrati negli Stati Uniti oltre 4 milioni e mezzo di italiani; le nuove generazioni, i nati in America, nel 1930 ammontavano a più di 2.700.000. Per il governo americano la scolarizzazione rappresentava un momento importante per il loro inserimento sociale. Leonard Covello si batté per un’integrazione scolastica dei figli degli immigrati che passasse attraverso il riconoscimento del valore della loro cultura d’origine.”

A raccontare Covello e la scelta di dedicargli una giornata di studi anche la dottoressa Carmen Petruzzi. “Scoprire Leonard Covello è stato un viaggio, ancor più che una ricerca, che ci ha portato a creare una vasta rete di città e paesi, a incontrare persone e associazioni, fondazione e centri studio. Tutta la ricerca ha avuto inizio, però, in una camera di un appartamento appena ristrutturato ad Hart Street a Brooklyn. La prima volta che lessi di Leonard Covello fu nella primavera del 2020 quando mi trovavo a New York per completare un anno di internship nel campo della ricerca quantitativa. Abbiamo impiegato due anni per trovare il materiale di Leonard Covello e non è stata un’impresa facile. Sono tornata ancora una volta a New York per visitare la Public Library e a Philadelphia per vedere i Covello Papers, un archivio immenso che raccoglie la vita scientifica e personale di Leonard Covello negli Stati Uniti. 
La curiosità e l’amore per la ricerca mi hanno portato a rintracciare anche gli ultimi amici di Leonard Covello che oggi vivono in Sicilia, Pino Lombardo e Amico Dolci, rispettivamente primo coordinatore del centro e il figlio di Danilo, l’ormai famoso sociologo che applicò i principi della maieutica e della pedagogia sociale per il recupero e la valorizzazione di comunità dimenticate come quelle della lontana e abbandonata provincia di Palermo. Ho trovato finanche la sua tomba nell’imponente cimitero monumentale di Messina.” 

Dobbiamo ribadire come l’azione di coinvolgimento di altri enti e partner ha dato buoni frutti: tra i numerosi partners si annoverano la Historical Society of Pennsylvania e il Centro studi Lucani nel mondo, la Federazione Lucani d'America, la scuola di Covello che oggi si chiama Manhattan Center for Science and Mathematics, l'Italian American Museum e non ultimo il centro Altreitalie. È un partenariato che dà lustro e che fa sì che l'Università di Foggia si qualifichi ad aprire questo nuovo filone di ricerca sulla storia della pedagogia italoamericana per seguire figure di grande impatto come appunto Leonard Covello ma non solo.

Importante e proficua la collaborazione già da tempo avviata con il Comune di Avigliano (PZ) attraverso un protocollo di partenariato siglato dal sindaco Giuseppe Mecca e dall’assessora alla Cultura Angela Maria Salvatore. “Le manifestazioni volte a ricordare la figura di Leonard Covello, messe in campo dal Comune di Avigliano insieme all’Università di Foggia ed altri, restituiscono a questa potente figura vigore nel presente e luce per il futuro.” – ha dichiarato Giuseppe Mecca – Sindaco di Avigliano (PZ) – “La grande storia di Covello, infatti, è in piccolo la storia di quasi tutte le famiglie del meridione, storie di emigrazione per motivi di studio o di lavoro, come è anche la storia di tanti giovani aviglianesi e lucani, che fuori dai confini nativi hanno saputo distinguersi portando in alto il valore dei nostri territori che, proprio come Covello, mai hanno dimenticato”.

Decisivo risulta anche il supporto del Centro Studi Internazionali Lucani nel mondo, il cui presidente Luigi Scaglione insieme al Direttore scientifico Renato Cantore, hanno affermato che “La figura di Leonard Covello è di assoluto rilievo nella storia dell’emigrazione italiana nel mondo. Contrariamente a tanti emigrati di successo, Covello non ha mai pensato di abbandonare la Little Italy nella quale è cresciuto, liberandosi dal “peso” delle origini. Il suo obiettivo è stato quello di crescere insieme alla comunità, attraverso una visione autenticamente rivoluzionaria del ruolo della scuola.
Al di là dei risultati ottenuti, Covello ci lascia un grande insegnamento, valido ancora oggi e in ogni paese: la vera integrazione dei migranti è possibile solo riconoscendo che chi arriva è portatore di una cultura e di valori che non vanno cancellati, ma valorizzati come un arricchimento per la nuova patria che li accoglie.”
 

Importanti parole di encomio per l’evento che l’Unifg ha scelto di organizzare arrivano anche da Vito Bardi, Presidente della Regione Basilicata, che ha affermato: “Un convegno internazionale sulla figura di Leonard Covello, illustre lucano immigrato in America sul finire dell’800, consente di parlare della grande attualità del suo operato a favore dell’integrazione tra i popoli e della tutela delle differenti identità culturali. Un’intensa attività avviata nella sua scuola, che fu laboratorio di democrazia, nella quale educò alla cittadinanza attiva migliaia di studenti. Grande educatore e pedagogista, Leonard Covello rappresenta ancora oggi un fulgido esempio di inclusività e di rivitalizzazione sociale.”

Anche al di là dell’Atlantico il convegno ha sostenitori entusiasti: Justina Barrett, dell’Historical Society of Pennsylvania, ha invece precisato che “La Historical Society of Pennsylvania è onorata di partecipare a questo incontro su Leonard Covello e il suo lavoro di educatore e scrittore. La sua ricerca e il suo attivismo hanno creato un modello di istruzione incentrato sullo studente che ha portato benefici ai bambini delle comunità di immigrati nel XX secolo. Invitiamo i ricercatori a saperne di più negli archivi dell'HSP e a considerare come queste idee siano fondamentali per le scuole del XXI secolo.”

Al convegno del prossimo 4 ottobre parteciperanno anche i professori Anthony J. Tamburri, Dean of the John D. Calandra Italian American Institute, Queens College, CUNY e Donna M. Chirico, professoressa di Psicologia allo York College, CUNY che hanno avuto un ruolo importante nel progresso di questa ricerca e rappresentano un punto di riferimento decisivo al pari della professoressa Cagnolati. 

L’Università di Foggia è riconoscente alla Fondazione Monti Uniti per aver accolto prontamente l’invito a coprire i costi di pubblicazione degli Atti del Convegno su Leonard Covello.
Non si può dimenticare Pierluigi Bevilacqua, direttore della Piccola Compagnia Impertinente, che ha accettato di offrire la sua voce nel biopic che proietteremo il giorno del Convegno per ricordare Leonard Covello e Annalisa Formiglia che sarà voce narrante. 
Il programma dell’evento e tutti i dettagli sono su Unifg.it