La prof.ssa Milena Sinigaglia è direttrice del Dipartimento di Scienze Agrarie, degli Alimenti, Risorse Naturali e Ingegneria ed è docente ordinario di Microbiologia Agraria. Dal 2013 al 2019 ha ricoperto la carica di prorettore vicario.
- Se pensa al futuro come vede l’Università di Foggia?
L’Università può e deve diventare sempre più un faro, quindi uno stimolo di crescita continua, per la Capitana e per la Puglia intera. Immagino un’università che non smetta di puntare sulle sue risorse e sulla capacità di fare innovazione, quindi di investire sempre più in didattica, ricerca e terza missione.
Penso quindi ad un’università che metta al centro, come elemento fondamentale, le persone. La nostra è una comunità fatta di menti e di singoli che, con il loro impegno e la loro immensa passione, sono in grado di portare avanti tutti i progetti sui cui l’Ateneo sceglie di puntare. La crescita passa quindi inevitabilmente da loro e dalla necessità di valorizzare le capacità di ognuno: solo così sarà realmente possibile raggiungere tutti gli obiettivi, anche quelli più ambiziosi.
- Quali sono le parole chiave delle sue linee programmatiche? Su cosa è davvero necessario puntare?
All’interno delle mie linee programmatiche ho reso chiara la mia volontà di agire nel segno della continuità. Ritengo fondamentale partire da ciò che nei tre anni precedenti è stato fatto e progettato, con il chiaro intento di portare a compimento gli impegni assunti con la precedente governance e raggiungerne di nuovi collaborando attivamente con l’intera comunità accademica.
Dobbiamo quindi puntare su: l’ampiamento e l’adeguamento degli spazi, che devono essere idonei a contenere nel modo giusto il numero di studenti e ricercatori in costante crescita; intervenire sull’efficientamento energetico ponendo sempre maggiore attenzione all’ambiente; creare le condizioni per lo smart mobility; garantire la crescita costante di ogni Dipartimento, puntando sull’ampiamento dell’offerta formativa e sulle risorse destinate alla ricerca. Ritengo poi fondamentale puntare i riflettori sulle esigenze del personale tecnico amministrativo, cui è necessario garantire peso adeguato nei processi decisionali e di crescita dell’Ateneo, valorizzando contestualmente le competenze. Lo smart working quale strumento di gestione del lavoro va mantenuto; dobbiamo investire nell’assunzione di risorse che garantiscano il funzionamento delle aree in affanno e puntare sulle stabilizzazioni e le progressioni, quanto mai fondamentali.
Gli studenti, poi, risultano essere fondamentali nella progettazione di linee programmatiche volte alla reale crescita della nostra università. A loro va garantita attenzione costante, puntando e investendo sui servizi destinati alla comunità studentesca: i servizi di segreteria, di helpdesk e di assistenza vanno implementati e resi sempre più efficienti. Bisogna garantire ai nostri giovani la possibilità di spostarsi senza difficoltà tra le strutture dell’ateneo e prevedere, come da loro giustamente richiesto, anche uno sportello di assistenza sanitaria.
Non posso trascurare, quindi, gli aspetti legati alla terza missione dell’università. Dobbiamo puntare sull’innovazione sociale, quindi tessere relazioni con il territorio e con il sistema imprenditoriale in maniera sempre nuova. L’ateneo deve dialogare con le imprese del territorio e divenire sempre più incubatore d’impresa, coinvolgendo i suoi studenti e ricercatori in progetti di contaminazione e innovazione sociale.
- Quale sarà la Sua prima azione in caso di elezione?
Sarò necessario formare immediatamente la squadra di lavoro operativa. Nominerei quindi subito prorettori e delegati con i quali iniziare una programmazione coordinata con ogni area.
Punterei poi subito sul lavoro iniziato con la Caserma Miale, partendo magari dalle porzioni dell’edificio su cui è più facile intervenire e che possano quindi essere utilizzate dall’Università in breve tempo.
Tra le prime azioni inserisco senza dubbio interventi rivolti agli studenti. Mi farebbe piacere organizzare la cerimonia di consegna dei diplomi di laurea, principalmente per tutti quelli che, a causa dell’emergenza sanitaria, non hanno potuto vivere discussione e proclamazione in presenza. Vorrei poi allestire un punto di ascolto per ogni studente: penso ad uno sportello cui ci si possa rivolgere e che indirizzi gli studenti verso i servizi di cui hanno bisogno (tutoraggio, counseling, approccio alle segreterie).