BullyBuster: il software contro il bullismo targato Unifg alla “Maker Faire Rome”

Il progetto ha l’obiettivo di contrastare le azioni di bullismo e cyberbullismo e verrà presentato dall’8 al 10 ottobre nell’importante manifestazione nazionale

BullyBuster
Valeria Monachese

Era il 2019 quando il Ministero dell’Istruzione e della Ricerca ha scelto di finanziare il progetto presentato dalle Università di Foggia, Bari, Cagliari e “Federico II” di Napoli dal titolo “BullyBuster – A framework for bullying and cyberbullying action detection by computer vision and artificial intelligence methods and algorithms”.
Dall’8 al 10 ottobre, il software sarà presentato alla “Maker Faire Rome 2021 – The European Edition”: si tratta, quest’ultima, di un’edizione di grandissima portata, seconda solo a quella della statunitense Bay Area. Lo scopo della fiera è quello di unire scienza e tecnologia per rendere protagonisti progetti innovativi, dando voce a diversi talenti che sappiano coniugare la creatività con l’intuitività e il desiderio di risolvere le numerose e importanti problematiche del nostro tempo. Il confronto di idee, personalità e dei diversi prototipi presentati alla fiera permetteranno uno scambio costruttivo e la creazione di un vero e proprio networking. Inoltre, anche i visitatori potranno sentirsi parte integrante del processo sperimentale grazie a un percorso interattivo che consentirà loro di vedere e toccare i nuovi prodotti della tecnologia per poterne testare utilità ed efficacia.

“BullyBuster” (“Acchiappabulli”) si colloca perfettamente in questo contesto di proposte innovative, ponendosi come obiettivo principale quello di contrastare, prevenendoli, i comportamenti il bullismo e cyberbullismo grazie all’azione di un moderno software. Informatici, giuristi e psicologi hanno collaborato nello sviluppo del programma che, tramite una complessa combinazione tra Intelligenza Artificiale e tecniche di computer vision, consente di rilevare le azioni sintomatiche di bullismo e cyberbullismo. Diverse sono le modalità di analisi dei comportamenti effettuate dal programma, qui di seguito elencate:

  • analisi testuale: attraverso le risposte ai questionari predisposti dalla prof.ssa Grazia Terrone, docente Unifg, il programma riesce a identificare il tipo di atteggiamento del soggetto (ad esempio remissivo o aggressivo);
  • analisi video: attraverso alcune simulazioni, il software è in grado di rilevare azioni violente che precedono il vero e proprio comportamento aggressivo del bullo;
  • analisi comportamentale: viene esaminato il modo in cui si utilizzano i dispostivi per la scrittura, rilevando, ad esempio, il grado di nervosismo nella digitazione attraverso un’indagine tattile.

La dott.ssa Wanda Nocerino, assegnista di ricerca Unifg, ha spiegato a Unifgmag qual è il compito dell’unità operativa, coordinata dalla prof.ssa Donatella Curtotti, docente di Diritto processuale penale presso l’Università di Foggia: “Il nostro ruolo è quello di verificare tanto la compatibilità del software con la normativa sulla privacy, quanto l’utilizzabilità processuale dei dati che vengono acquisiti in fase preventiva tramite il programma. Ci chiediamo, in sostanza, se, una volta rilevato un comportamento denotativo di cyberbullismo, possano essere utilizzate quelle informazioni e quanto ci si possa spingere oltre nell’acquisizione dei dati stessi”.

La destinazione finale del programma sarà la creazione di un’app per smartphone e computer chiamata, appunto, “BullyBuster” che avrà lo scopo di scongiurare e sconfiggere le azioni di bullismo e cyberbullismo prima ancora che queste possano degenerare in comportamenti violenti, sia dal punto di vista psicologico che fisico. L’analisi teorico-pratica di testi, video e atteggiamenti tattili consentirà, inoltre, di raccogliere numerose informazioni algoritmiche per permettere l’individuazione dei comportamenti aggressivi nonché di fornire, nel rispetto dei limiti normativi, importante materiale ai fini dell’avanzamento delle azioni giudiziarie.