Beppe Severgnini e i “Neoitaliani”: una riflessione targata Unifg e Ubik

Un dialogo con Beppe Severgnini: dal suo libro "Neoitaliani" alle riflessioni sull'Italia di oggi

Dialogo con Beppe Severgnini
Francesca Romana Cicolella

Continuano a riempirsi di momenti di confronto e cultura i luoghi dell’Università di Foggia. 
Si è svolto, infatti, nella suggestiva cornice della biblioteca del Dipartimento di Studi Umanistici l’incontro con il noto giornalista Beppe Severgnini che, collegato dalla redazione del Corriere della Sera, ha dialogato con il Rettore Unifg Pierpaolo Limone e con la prof.ssa Rossella Palmieri, delegata alla comunicazione e ai rapporti con il territorio. 

L’evento, organizzato in collaborazione con la libreria Ubik di Foggia, fa parte del filone di iniziative, in linea con il piano strategico di Ateneo, volte a creare uno stretto e costante rapporto con il territorio. Il dialogo con Beppe Severgnini, saggista ed editorialista del Corriere della Sera, ha avuto come filo conduttore il suo ultimo libro Neoitaliani (ed. Rizzoli). Il testo è composto da 50 capitoli che formano, di fatto, 50 punti di un manifesto. Cinquanta motivi per essere italiani e che descrivono cosa stiamo diventando a margine della complessa emergenza sanitaria in atto.
Proprio partendo da uno dei capitoli del libro il Rettore Pierpaolo Limone ha aperto la conversazione con il concetto di risentimento, sottolineando come “in questi mesi ci sia stato un accellerarsi, online, di momenti di litigiosità e risentimento. Se all’inizio eravamo tutti uniti, - ha detto il prof. Limone - ora siamo stanchi e il web rappresenta questo stato d’animo.”

“Neoitalini è uscito nel settembre 2020, io pensavo di raccontare un’esperienza finita e ragionarci sopra.” Così ha risposto Severgnini, spiegando bene come in questo libro appaia chiaro il mutamento di molti sentimenti, tra cui appunto il risentimento, indice di un continuo mutamento dell’Italia stessa. Se è vero che il risentimento c’è ed è palpabile, è anche vero che quello italiano non è mai realmente violento come negli altri Paesi e questo è sicuramente un lato positivo.

La conversazione con il giornalista ha messo in evidenza quanto importante sia avere uno sguardo critico ma ottimista sull’Italia. I temi affrontati sono stati molteplici e di stretta attualità tra cui, ad esempio, il divario tra nord e sud. L’importanza di lavorare sulle regole, sul cambiarle e semplificarle, per rendere questo Paese realmente uguale in tutte le sue parti è stata proposta da Severgnini come punto di partenza fondamentale. I 50 pilastri per ricostruirla, che tanto il Rettore Unifg quanto la prof.ssa Palmieri hanno definito essere “analisi puntuale e vera e propria apologia del carattere degli italiani” possono e devono essere punto di partenza.

Denso di spunti di riflessione anche il momento del talk dedicato alla disamina delle élite. Partendo dalla riflessione dell’ospite sull’imbroglio generato dal concetto, presente nel libro, del “popolo contro le élite” si è potuto riflettere sull’idea stessa di élite nella società contemporanea. Tra i pochi lati positivi di questo momento storico c’è, indubbiamente, la rivalutazione delle professionalità e delle competenze, fondamentale per portare le élite stesse ad un necessario esame di coscienza.

In un’Italia così dilaniata non è da sottovalutare il ruolo dell’arte, della poesia e della cultura tutta. La poesia, presente moltissimo in Neoitaliani, è qualcosa per cui il nostro Paese ha fiuto particolare. Sappiamo usare la nostra lingua, la nostra musica e la nostra quotidianità per fare poesia e questo è importante. La cultura, dalle semplici serie tv ai teatri che non vediamo l’ora di riempire di nuovo, è, come ha detto Severgnini, “una forma di consolazione e la consolazione è una parola bellissima”.

L’evento è proseguito, quindi, ragionando ampiamente sulle bellezze e le sfaccettature della lingua italiana, ricordando anche i mille significati di ogni suo suono. Si è concluso, poi, non trascurando le passioni, sottolineando l’importanza di dare ai giovani tutti gli strumenti per trasformare ogni passione, quella per il giornalismo in particolare, in lavoro. In tale direzione la stessa Unifg si è impegnata ancor di più nell’offrire ai suoi studenti corsi e modi per crescere continuamente.

Beppe Severgnini ha salutato il pubblico consigliando a tutti di riflettere su quanto siano cambiate le nostre priorità e con un quanto mai necessario invito a leggere moltissimo e sempre.