Anche quest'anno il Consorzio Universitario Almalaurea ha analizzato le performance delle università italiane. L'ultimo report relativo al profilo e alla condizione occupazionale dei laureati è stato reso noto durante un convegno dal titolo "Integrazione dei dati e potere informativo. Dalla formazione al mondo del lavoro", svoltosi nella mattinata del 16 giugno all'Alma Mater Studiorum Università di Bologna.
Il Rapporto di AlmaLaurea sul Profilo dei laureati ha analizzato le performance formative di circa 300 mila laureati del 2021 di 77 università. In particolare, si tratta di 169 mila laureati di primo livello, 95 mila dei percorsi magistrali biennali e 35 mila a ciclo unico.
Il Rapporto di AlmaLaurea sulla Condizione occupazionale dei laureati ha analizzato 660 mila laureati, di 76 università, di primo e secondo livello del 2020, 2018 e 2016 contattati, rispettivamente, a uno, tre e cinque anni dal conseguimento del titolo.
In questo contesto i dati relativi all'Università di Foggia risultano essere soddisfacenti, confermando un trend di crescita importante per l'Ateneo che da poco si inserisce tra quelli di medie dimensioni. I laureati nel 2021 dell'Università di Foggia coinvolti nel XXIV Rapporto sul Profilo dei laureati sono 2.136. Di questi l'89,6% si è dichiarato soddisfatto del rapporto con i docenti e il 91,9% lo è dell'esperienza complessiva. Percentuali elevate e di rilievo che dimostrano, quindi, come il rapporto docente-studente si confermi un punto forte dell'Università di Foggia.
L’Indagine sulla Condizione occupazionale, invece, ha riguardato complessivamente 3.105 laureati dell'Università di Foggia. Dal report viene fuori che a un anno dal conseguimento del titolo triennale, il tasso di occupazione (si considerano occupati tutti coloro che sono impegnati in un’attività retribuita, di lavoro o di formazione) è del 78,8%, mentre quello di disoccupazione (calcolato sulle forze di lavoro, cioè su coloro che sono già inseriti o intenzionati a inserirsi nel mercato del lavoro) è pari al 12,4%. Altro dato importante analizzato da Almalaurea riguarda la soddisfazione per il lavoro che si svolge. Si è presa quindi in esame l’efficacia del titolo, che combina la richiesta della laurea per l’esercizio del lavoro svolto e l’utilizzo, nel lavoro, delle competenze apprese all’università. L’86,6% degli occupati considera il titolo molto efficace o efficace per il lavoro svolto.
Tra i laureati di secondo livello del 2020 intervistati a un anno dal conseguimento del titolo, il tasso di occupazione (si considerano occupati quanti sono impegnati in un’attività retribuita, di lavoro o di formazione) è pari al 64,0% (61,7% tra i magistrali biennali e 69,2% tra i magistrali a ciclo unico). Il tasso di occupazione dei laureati di secondo livello del 2016, intervistati a cinque anni dal
conseguimento del titolo, è pari all’84,3% (84,9% per i magistrali biennali e 83,0% per i magistrali a ciclo unico).
Questi, che sono solo alcuni dei dati del report, già dimostrano quanto importante risulti essere il lavoro che si svolge nell'orientamento in entrata - per la scelta giusta del percorso di studi - e in uscita. Anche le percentuali relative al tipo di occupazione e alla retribuzione, infatti, sono un ottimo punto di partenza per permettere a chi sceglie di studiare di seguire i propri sogni e le proprie ambizioni.