1321-2021. Il VII centenario dalla morte di Dante

Tutte le iniziative italiane e dell'Unifg in occasione del VII centenario della morte di Dante Alighieri

VII Centenario della morte di Dante Alighieri
Francesca Carnevale e Valeria Monachese

Era la notte tra il 14 e il 15 settembre 1321. Settecento anni sono trascorsi dalla morte di Dante, ma le sue parole riecheggiano ancora con insegnamenti sempre attuali.

Numerose sono le iniziative proposte quest’anno per commemorare il più celebre fiorentino di tutti i tempi, molte delle quali organizzate dalla regione Toscana che sul sito www.700dantefirenze.it ha raccolto tutti gli eventi in programma nel corso dell’anno. Un anno di celebrazioni e di memorie, di parole lette e raccontate dagli accademici e dagli studenti di tutto il mondo.

Anche l’Università di Foggia non manca al suo appuntamento con la commemorazione dantesca, anticipando gli eventi in programma per il Dantedì, fissato al 25 marzo, con un incontro promosso nell’ambito dell’iniziativa Le “voci” di Dante – Letture dantesche. L’evento, tenutosi lo scorso 17 marzo, ha visto la partecipazione della prof.ssa Sebastiana Nobili, dell’Università di Bologna, con una relazione in cui ha illustrato l’Inferno dei violenti, spaziando dalle fonti letterarie a quelle iconografiche. Il ciclo di incontri proseguirà con una serie di letture, programmate per la prossima primavera: interverranno il prof. Andrea Mazzucchi (15 aprile), il prof. Juan Varela Portas (25 aprile) e la prof.ssa Roberta Morosini (12 maggio).

Su scala nazionale, il viaggio nell’opera dantesca prevede per il 25 marzo la maratona di letture organizzata, fra gli altri, dall’Associazione degli Italianisti che si propone di ripercorrere l’intera Commedia.

A raccontarci l’importanza delle celebrazioni dantesche è il prof. Sebastiano Valerio, Direttore del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Foggia, che ci parla delle prossime iniziative:

In occasione del centenario della morte del poeta, il 28 e il 29 aprile presso l’Università della Sapienza si terrà il convegno Dante e altri classici che vedrà la partecipazione di importanti dantisti italiani. L’ADI, inoltre, ha organizzato un ciclo di incontri dal titolo Nel nome di Dante, durante i quali gli scrittori contemporanei rileggeranno la Commedia. L’Ateneo foggiano concorrerà all’iniziativa con l’intervento dello scrittore e giornalista Raffaele Nigro, a cui, tra l’altro, la nostra università ha conferito nel 2005 la laurea honoris causa in Lettere e Filosofia.

Un’occasione per la valorizzazione delle eccellenze legate al territorio.

Sì, infatti il patrimonio culturale foggiano sarà al centro di un convegno, organizzato in collaborazione con l’Associazione culturale italo-tedesca Grimm per il prossimo 23 giugno. Si tratta di una giornata di studi sul rapporto tra Dante e la cultura tedesca, in cui avremo l’occasione di valorizzare il Fondo Nicola Zingarelli della biblioteca di Foggia La Magna Capitana all’interno del quale si conservano numerosi testi di critica dantesca tedesca.

Ci saranno anche eventi di carattere artistico-culturale?

Certamente. Sono previste per il prossimo autunno alcune performances teatrali in collaborazione con l’Università di Foggia. Si tratta degli spettacoli di Paolo Panaro e dell’illusionista Danilo Audiello: il primo ricostruisce la nascita di Dante poeta e la sua formazione, il secondo intende proporre quadri scenici in cui l’artista racconta la Commedia attraverso le parole di Zingarelli. Immancabile la partecipazione del Teatro della Polvere di Foggia con lo spettacolo Inferno di Marcello Strinati.

Quest’anno il centenario coincide con i venti anni di studi danteschi a Foggia. Quale significato ha questa ricorrenza per l’Ateneo foggiano?

Gli studi danteschi sono stati il primo grande impegno del gruppo di italianistica dell’Università di Foggia. Grandi studiosi come i professori Domenico Cofano, Francesco Tateo e Renzo Scarabello hanno contribuito a rilanciare l’ateneo sul territorio nazionale. Negli anni sono stati organizzati numerosi incontri a cui si sono affiancate tante altre attività che hanno rappresentato un momento di crescita straordinaria. È anche grazie all’eredità culturale di questi studiosi se oggi la nostra Università occupa un posto di rilievo nel panorama degli studi danteschi.