Il 9 maggio 1950 il Ministro degli esteri francese Robert Schuman pronunciava la dichiarazione che sanciva la nascita di una comunità, oggi Unione Europea, chiamata ad intraprendere e mantenere relazione pacifiche come risposta solidale alla tragedia delle guerre mondiali. Si trattava di un "sogno europeo", così come lo ha definito l'economista americano Jeremy Rifkin, parlando di un'Europa interamente connessa, un continente in cui nessuno è da solo ma nel quale essere cittadino italiano significa essere anche cittadino europeo.
La dichiarazione Schuman rappresenta oggi un simbolo del processo riuscito ma sempre in fieri di cooperazione europea, incardinata sui valori di pace mondiale, civiltà, solidarietà di fatto. Gli stessi condensati anche nel celebre molto europeo "uniti nella diversità" e nella scelta dell'Inno alla gioia di Beethoven come inno ufficiale dell'UE.
Unione, pace e solidarietà sono state le parole chiave degli interventi che hanno animato il dibattito culturale organizzato dall'Università di Foggia, in occasione della Festa dell'Europa che si celebra il 9 maggio.
Numerosi sono stati i punti cardine affrontati dagli ospiti intervenuti, quali la corrispondente Rai da Bruxelles Marilù Lucrezio, l'europarlamentare Mario Furore e il professore Aldo Ligustro, docente di Diritto Internazionale presso l'Unifg.
L'evento, che ha visto la partecipazione numerosa di un pubblico anche di giovanissimi, ha messo in luce tutta l'importanza dell'identità europea, intesa come pluralità e multilinguismo, quindi della necessità di sentirsi non solo italiani ma anche europei, orgogliosi del ruolo che l'UE riveste in termini di rispetto dei diritti umani e civili e di valori comuni quali la libertà dell'individuo, la democrazia, l'uguaglianza e lo stato di diritto. La salvaguardia e la difesa di tali principi rappresentano un dovere e un impegno a cui la comunità è chiamata continuamente, come ha dimostrato e continua a fare nel clima di emergenza sanitaria, a riprova di una politica di integrazione e collaborazione che continua a funzionare come valida risposta alla crisi dopo più di 70 anni.
"Quella europea è un'Unione solidale", ha affermato Marilù Lucrezio, "un'alleanza in cui l'Europa sta dimostrando di essere unita anche in tema di sanità nell'emergenza della campagna vaccinale, nello spirito della solidarietà e di un aiuto collettivo. Questo porterà ad un cambiamento nel futuro dell'Europa, aprendo le porte a finanziamenti e investimenti nella prospettiva di incentivare la sperimentazione e la ricerca, così da trovare una risposta non solo a questa ma a tutte le pandemie globali. Del resto, l'Europa appare oggi in prima linea nell'esportazione dei vaccini verso il resto del mondo, oltre ad esserne fra i principali produttori. L'Europa, infatti, lavora anche per tutelare il nostro lavoro e le nostre imprese".
"L'Unione Europea oggi più che mai è vicina ai cittadini europei, i quali hanno a disposizione numerosi strumenti per far valere i propri diritti e plasmare la legislazione su scala europea, a partire dagli europarlamentari che rappresentano la prima voce dei cittadini in Europa", queste le parole dell'europarlamentare Mario Furore. "La Festa dell'Europa, quindi, deve diventare un momento di dibattito per comprendere e far capire che l'Europa è più vicina ai nostri territori di quello che pensiamo. Per far valere i diritti dobbiamo in prima istanza conoscerli e conoscere l'Europa, per essere consapevoli di avere le porte di accesso alla comunità. Siamo più forti se siamo uniti".
"Il nostro compito è quello di non dimenticare che l'identità plurale di cui si è detto" – ha affermato il prof. Aldo Ligustro – "è istituzionalizzata, in quanto da diversi anni accanto alla cittadinanza italiana esiste anche quella europea che conferisce diritti specifici ai cittadini degli stati membri. La libertà di movimento sul territorio dell'Unione Europea deve portarci ad accogliere la diversità come una possibilità di arricchimento".
In un'Europa che sta programmando il suo futuro puntando sulle giovani generazioni, è nostro dovere quindi partecipare al progetto di unione che – come ha dichiarato il Magnifico Rettore Pierpaolo Limone – è soprattutto unione di onori e valori, quelli in cui non solo in occasione della Festa dell'Europa ma sempre siamo chiamati a riconoscerci e di cui dobbiamo definirci orgogliosi in quanto cittadini europei.