Il ricordo del prof. Giovanni Cipriani nella storia della fondazione dell’Università di Foggia

Il prof. Giovanni Cipriani tra i padri fondatori dell'Ateneo foggiano

Aula Magna Cipriani
Francesca Carnevale

Si è svolta lo scorso 6 ottobre la cerimonia di intitolazione dell’Aula Magna del Dipartimento di Studi Umanistici al prof. Giovanni Cipriani, a sei mesi dalla sua scomparsa. A rendergli omaggio la comunità accademica e le istituzioni, rappresentate dal rettore in carica prof. Pierpaolo Limone affiancato da quanti lo hanno preceduto alla guida dell’Ateneo foggiano. Il ricordo del prof. Cipriani è stato affidato alle parole dei docenti e colleghi, che ne hanno ricordato il ruolo rivestito nell’Università. Emozionanti e pregne di riconoscenza anche le testimonianze degli studenti che hanno rievocato il lascito culturale del docente di Lingua e Letteratura Latina.

Non meno importante è stato il contributo del prof. Cipriani nella fondazione del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Ateneo foggiano, fino ad allora sede dell’Università di Bari e divenuto indipendente il 5 agosto 1999. Tra i fondatori anche la prof.ssa Patrizia Resta, docente ordinaria di discipline Demoetnoantropologiche, che ha raccontato all’Unifgmag la storia della nascita dell’allora Facoltà di Lettere.

Che cosa rappresenta la scomparsa del professore per l’Ateneo?

“Con Giovanni Cipriani l’Università di Foggia perde un amico, il maestro per tanti, un collega per tutti. In antropologia – racconta la prof.ssa Resta – la cerimonia di intitolazione dell’Aula Magna può essere interpretata come un rito di passaggio, nella fattispecie un rituale funebre, di separazione e riaggregazione: quando c’è una morte il gruppo sociale subisce una ferita, quindi per riaggregarsi deve accompagnare la persona che non c’è più verso un luogo in cui diventa uno spirito benevolo per il gruppo stesso. Mi piace pensare all’amico Gianni come ad un antenato, non soltanto una figura paterna nell’al di là a cui ogni tanto pensiamo, ma molto di più: è stato uno di quelle otto persone che, lavorando assiduamente per l’intera primavera e l’estate di quell’anno, dedicarono tutte le loro energie alla nascita dell’ultima facoltà dell’Università di Foggia. Avergli dedicato l’Aula Magna del Distum è stato come concludere quel rito di allontanamento che ricorda a noi la necessità di andare avanti ma fa di lui una presenza costante tra le nostre mura, lo trasforma nel nostro antenato fondatore”

Quella della fondazione dell’Ateneo è un pezzo di storia della città. Ci racconta com’è nata l’Università di Foggia?

“Posso dire qualcosa solo della nascita della Facoltà di Lettere. Alcuni di noi cominciarono a valutare la possibilità di muoversi da Bari a Foggia per incrementare l’offerta formativa della nuova Università. Avevamo bisogno di almeno tre professori ordinari, che furono il prof. Giovanni Cipriani, il prof. Marcello Marin e la prof.ssa Franca Pinto Minerva. E poi c’ero io, giovane ricercatrice. Da quel momento lavorammo alacremente e insieme agli altri colleghi che si unirono a noi nel lasciare Bari, i prof De Martino, Volpe, Matrella e Cofano, ci occupammo di tutto, dal reclutamento dei colleghi alla ricerca di un luogo per la Facoltà di Lettere, quello dove sorge attualmente il Dipartimento di Studi Umanistici. Con il tempo, si sono creati rapporti di così solida amicizia che trascendono il rapporto accademico; non mancarono le difficoltà iniziali, ma è presente in tutti noi questo senso pioneristico di aver fondato qualcosa insieme che continua ad esistere tutt’oggi, permane l’orgoglio nei confronti di un’Università che abbiamo fatto bene a fondare, perché sta funzionando e si sta allargando. I sacrifici ci sono stati come sempre ma la ricompensa è stata maggiore.”

L’eredità del professore si è sentita nelle parole dei colleghi e nelle testimonianze degli studenti presenti alla cerimonia di intitolazione dell’Aula Magna. Quanto è grande il lascito culturale del prof. Cipriani per l’Università di Foggia?

“La scomparsa di Gianni si è verificata in un momento di ancora grande progettualità da parte sua: pianificava le sue lezioni future ed era nel pieno dell’attività didattica attiva. Questo dice molto di quanto amasse insegnare e divulgare agli studenti la cultura latina a lui cara: ciò che ereditiamo da lui è proprio la consapevolezza del valore dell’antichità classica, ma al contempo non possiamo tacere che il prof. Cipriani è stato uno dei fondamentali padri fondatori. L’Università di Foggia, come ha ricordato il rettore Pierpaolo Limone, ha bisogno di radicamenti guardando al futuro: è questo il lascito di Gianni, continuare in quest’opera di costruzione positiva, in cui lasciare una nicchia di riguardo non solo all’antichistica ma più in generale alle discipline umanistiche, ricordare non solo da dove siamo venuti ma continuare a produrre una conoscenza in chiave umanistica.”