"A Pà": l'omaggio di Musica Felix a Pierpaolo Pasolini

La rassegna musicale di Fondazione Apulia Felix raccontata dagli studenti

Musica Felix
Rossella Patruno

Pier Paolo Pasolini scrive a Franco Farolfi nell'estate del '43:
“La guerra non mi è mai sembrata tanto schifosamente orribile come ora: ma non si è mai pensato cos'è una vita umana?”
È Pasolini che parla tramite la voce del narratore Gabriele Zanini che, accompagnato dal quartetto d'archi Cecile, da Francesco Galizia per fisarmonica e sax soprano, Pietro Verna voce e chitarra e Antonio Palazzo pianoforte ed arrangiamenti, interpreta le parole di una delle figure più significative e celebri del Novecento italiano nello spettacolo  "A Pa' ", con la rassegna musicale Musica felix della Fondazione Apulia felix. Il titolo è tratto da una canzone di Francesco De Gregori, dedicata proprio a Pasolini, regista, scrittore, poeta, polemista di origini friulane, assassinato nel 1975. 

Durante lo spettacolo si ripercorre la vita di Pasolini, dai ricordi della guerra nelle struggenti parole del poeta, all'amicizia con una delle più preziose cantanti della storia, Maria Callas, con la corrispondenza delicata e profonda tra i due, testimonianza di un sincero affetto nato quasi casualmente, passando per il rapporto affettuoso con la mamma, enunciato nella commovente opera "Supplica a mia madre". Estremamente critico nei confronti della società borghese, l'intellettuale friulano attirò spesso disapprovazione per via delle sue dichiarazioni. 

Com'è avvenuto l'incontro con Pasolini?
Sono convinto che Pasolini sia dentro ognuno di noi, sia in chi fa arte sia in chi ascolta dall'esterno.
È avvenuto in maniera spontanea; penso che Pasolini sia stato talmente immenso da toccare chiunque. 

È Gabriele Zanini, voce narrante dello spettacolo, a rispondere alla mia domanda. 

La soave musica ha accompagnato dolcemente la narrazione della vita di Pasolini, l'interpretazione delle sue opere e la lettura della sua corrispondenza, da De Gregori a Dalla. Sul finale ha emozionato il pubblico un pensiero per il conflitto che attanaglia uno Stato a noi vicino, con le parole della canzone "Futura" di Lucio Dalla.


Ma adesso non voltarti
Voglio ancora guardarti
Non girare la testa
Dove sono le tue mani
Aspettiamo che ritorni la luce
Di sentire una voce