La Figura Professionale del Dietista per Combattere le Malattie Cardiovascolari

Dal rapporto del Global Burden of Cardiovascular Diseases, pubblicato sul Journal of the American College of Cardiology (Traduzione curata dal Prof. Gaetano Corso – Coordinatore del CdL in DIETISTICA – Università di Foggia - Policlinico Foggia).

 

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Gaetano Corso

I rischi dietetici hanno rappresentato complessivamente 6,58 milioni (IC 95%: 2,27-9,52 milioni) di decessi cardiovascolari e 8 milioni (IC 95%: 3,03-11,8 milioni) di decessi complessivi nel 2021. Questa stima includeva tipi di alimenti poco consumati a livello globale (frutta, verdura, legumi, cereali integrali, noci e semi, latte, fibre, calcio, acidi grassi omega-3 provenienti dai frutti di mare e acidi grassi polinsaturi) o consumati eccessivamente (carne rossa, carne lavorata, bevande zuccherate, acidi grassi trans e sodio).

Nel 2021, l’eccesso di sodio nella dieta è uno dei principali fattori di ipertensione in molti paesi, e si ritiene che una modesta restrizione di sodio nella dieta di 3 grammi al giorno possa evitare eventi cardiovascolari e ridurre i decessi in modo da risparmiare sui costi, con benefici previsti in tutti i segmenti della popolazione.

Un rapporto della Divisione Salute e Medicina delle Accademie Nazionali di Scienze, Ingegneria e Medicina ha identificato che la riduzione del contenuto di sodio nella fornitura alimentare era un passo fondamentale per raggiungere gli obiettivi di assunzione alimentare. La Food and Drug Administration (FDA - Americana) ha recentemente annunciato obiettivi volontari di riduzione del sodio per i limiti medi e superiori per gli alimenti trasformati, confezionati e preparati a livello commerciale. In un recente studio randomizzato su cluster di oltre 20.000 adulti cinesi ad alto rischio, in 600 villaggi rurali in Cina, l'uso di un sostituto del sale (con livelli di sodio più bassi e livelli di potassio più alti) ha ridotto l'ictus, gli eventi avversi cardiovascolari maggiori e la morte.

Lo studio PREDIMED (Prevenzione con Dieta Mediterranea) rimane uno dei pochi studi di alta qualità sugli interventi dietetici che hanno stabilito il ruolo della dieta mediterranea (integrata con olio extravergine di oliva o noci) nel ridurre i principali eventi avversi cardiovascolari tra gli individui ad alto rischio cardiovascolare in Spagna. Altresì, programmi articolati, comprese campagne mediatiche mirate, possono promuovere il consumo di cibi più sani.

Il consumo di bevande zuccherate è aumentato rapidamente negli ultimi anni ed è stato strettamente collegato a traiettorie di peso avverse, cattiva alimentazione e rischi più elevati di malattie cardio-metaboliche. Le bevande zuccherate sono commercializzate direttamente ai bambini e agli adolescenti e vengono consumate ad alta densità in aree di povertà e maggiore insicurezza alimentare. In vari paesi è stata proposta e implementata la tassazione delle bevande zuccherate, che si prevede possa ridurre il consumo calorico e il peso corporeo.

Nel 2014, il Messico ha implementato un'accisa sulle bevande zuccherate, e successivamente ha aumentato i prezzi di questi prodotti. Studi osservazionali hanno dimostrato che si è verificato un modesto calo iniziale e prolungato negli acquisti di queste bevande tassate con la sostituzione con altre bevande non tassate.

Nel 2015 la FDA ha stabilito che gli oli parzialmente idrogenati (una delle principali fonti di grassi trans) non sono più “generalmente riconosciuti come sicuri”, il che ha ridotto notevolmente i grassi trans artificiali nella fornitura alimentare. Questi esempi suggeriscono che la politica pubblica, una volta attuata, ha il potenziale per influenzare la qualità della dieta a livello di popolazione.

Abbiamo bisogno di più Dietisti nelle strutture Sanitarie Pubbliche e Private (NdR G_Corso)