Elogio alla terra di Capitanata, il progetto in realtà aumentata che "rifà il look" al DAFNE

L’artista Viola Gesmundo realizzerà l’innovativa opera pittorica che intende trasformare la facciata del nuovo Dipartimento di Agraria e il concetto di arte in città

Viola Gesmundo unifg
ilaria di lascia

L’arte incontra la tecnologia per raccontare e far rivivere, attraverso nuovi linguaggi, i contesti urbani esistenti restituendo loro forme inedite  insieme a nuove possibilità di crescita culturale.

L’Università di Foggia, per la prima volta porta nel capoluogo daunio la realtà aumentata. È in fase di realizzazione il progetto, finanziato dalla Regione Puglia attraverso i fondi europei dedicati al Programma Operativo Regionale 2014-2020, che intende valorizzare una storica sede dell’Università di Foggia con la creazione di un hub artistico attraverso la fruizione interattiva di un identificato luogo della cultura.

“Elogio alla terra di Capitanata” è il titolo dell’intervento pittorico che si intende realizzare sulla facciata principale del complesso edilizio posto all’interno del Dipartimento di Scienze Agrarie, degli Alimenti e dell’Ambiente in via Napoli, 25.

L’illustrazione prende spunto dal nuovo nome dato al Dipartimento, “DAFNE”, come la ninfa della mitologia greca che Apollo, innamorato di lei e respinto, trasformò in un albero di alloro. Il murale è proprio una reinterpretazione di questo soggetto. Grazie alla Realtà Aumentata e con il supporto del videomapping, quando inquadrato dall’app, il viso di una donna prende vita e si trasforma attraverso il proprio smarphone, non solo in albero, ma anche in altri elementi della Capitanata: spighe di grano, ulivi, frutti della terra nei colori tipici dell’immaginario del Sud: il rosso dei campi di pomodoro, il giallo del sole e dei campi di grano, il verde dei campi di ulivi.

Il tema principale vuole essere, infatti, un omaggio alla natura, sia per la collocazione scelta per l’opera all’interno del curato giardino di Agraria, in cui è presente una considerevole varietà di specie arboree; sia per la stretta correlazione tra natura e benessere. Lo stesso benessere che si prova dinanzi a un’opera d’arte.

L’iniziativa intende potenziare l’offerta del patrimonio culturale nella città di Foggia e mira alla realizzazione di un museo a cielo aperto con l’obiettivo di creare rete e far entrare l’opera all’interno del MAUA,il Museo Arte Urbana Aumentata, un museo diffuso, già presente nelle principali città del Nord Italia.

Il progetto, curato dall’ingegner Ciro Fiore dell’Università di Foggia, vede nella sua realizzazione il coinvolgimento attivo dell’artista foggiana Viola Gesmundo. Classe 1987, architetto, illustratrice e urban artist, Gesmundo si è formata tra Torino e Rotterdam, prima di stabilirsi definitivamente nel capoluogo piemontese dove era arrivata nel 2006.

Le sue opere campeggiano a Torino, Milano, Bologna, Parigi, Rotterdam e New York e ora, per la prima volta, l’artista esporrà proprio nella sua città natale, alla quale è rimasta particolarmente legata.

“Il progetto è un inno alla positività della nostra terra, che nonostante i soprusi che le infliggiamo con l’inquinamento di varia natura causato dall’uomo, ci ricorda che è sempre tempo di ricominciare a seminare e di raccogliere”, ha spiegato Ciro Fiore.

L’opera sarà accessibile a tutti. In primo luogo alle persone che “abitano” l’Università, con particolare riferimento ai giovani universitari e al personale docente e tecnico-ammministrativo, ed ovviamente a tutti i cittadini ed i passanti, che incuriositi faranno ingresso nella struttura.

Street art, segnaletica orizzontale e land art e realtà aumentata e digitale: il progetto si articola in fasi distinte che vedono i diversi linguaggi artistici comunicare tra loro.

In primo luogo vi è la Street Art con la realizzazione del murale, per il quale si sta utilizzando smalti all’acqua e vernici spray con bassa emissione di Composti Organici Volatili (COV) per minimizzare gli  inquinanti nell’atmosfera. Sempre in un’ottica di sostenibilità, Il proiettore per il videomapping e le attrezzature alimentate elettricamente saranno collegate all’impianto fotovoltaico esistente nel plesso del Dipartimento, al fine di minimizzare gli effetti ambientali negativi delle attività di fruizione. Inoltre la cartellonistica grafica per spiegare il progetto di Street Art con relative indicazioni e istruzioni, sarà realizzata su tele in materiale tessile riciclato con supporto metallico, adoperando vernici all’acqua per la stampa con bassa emissione di COV, e in legno con incisione al laser, tutti materiali ecosostenibili da utilizzare per ridurre l’impatto ambientale.

Sono previsti, infine, laboratori sulla street art che verranno allestiti negli spazi comuni centrali dell’università, oppure in giro per il quartiere al fine di favorire una sorte di rete esplorativa del contesto periferico.